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Mentre che l’uno spirto questo disse, l’altro piangëa; che di pietade io venni men così com’ io morisse. E caddi come corpo morto cade. Inferno · Canto VI Al tornar de la mente, che si chiuse dinanzi a la piet

Cotal moveano, e con sembianze orrende Ciascun per gli occhi sfavillava d'ira; Ma dal gran seggio, ove immortai risplende Il sempiterno Creator sel mira, pria col cenno a comandarlo prende, Che il turbo inferno più qu

quanto da Beatrice la mia vista; ma nulla mi facea, ché süa effige non discendëa a me per mezzo mista. «O donna in cui la mia speranza vige, e che soffristi per la mia salute in inferno lasciar le tue vestige, di tante cose quant’ i’ ho vedute, dal tuo podere e da la tua bontate riconosco la grazia e la virtute.

A vedere quel tristo ceffo e maligno a cotesta ora, al raggio obliquo della lampada sopra il moribondo, lo avresti detto il diavolo che stesse al varco per acciuffargli l'anima, e portarsela seco nello inferno.

La mia bambina è morta? riprese, a un tratto, con voce rauca, la principessa. , ribattè l'altra! E perchè allora tante menzogne, tanti raggiri, tante doppiezze?... Ma qual inferno ti ha vomitato sulla terra, demonio?... Qual è stato lo scopo di tutte le tue imposture?... Sfruttarmi?

Pallida luce del lontano oriente, Sia tu di nebbie apportatrìce o nunzia Di lieto sol; abbia tu rose al crine O di pioviggin umida ne venga, Nulla ti chieggo!... I desiderii miei Non han confine, e, novello Epulone, In questo inferno, ove innocente caddi, Io mille volte vo' morir di sete Pria di volgermi a te pietosamente Mendicando una gocciola!

E però conoscendo Iddio, al quale nulla cosa è nascosa, questo, non è da maravigliare se esso fu cortese ad Enea di lasciarlo andare in inferno; e massimamente sappiendo che esso dovea laggiú udir cose, le quali l'animerebbero a dover dare opera a quello di che dovea questo seguire.

Ma distendi oggimai in qua la mano; aprimi li occhi>>. E io non gliel'apersi; e cortesia fu lui esser villano. Ahi Genovesi, uomini diversi d'ogne costume e pien d'ogne magagna, perche' non siete voi del mondo spersi? Che' col peggiore spirto di Romagna trovai di voi un tal, che per sua opra in anima in Cocito gia` si bagna, e in corpo par vivo ancor di sopra. Inferno: Canto XXXIV

Voleva farle da mamma, quella vecchia stopposa? Non l'aveva lei, la madre sua, tanto buona? Quando fu in camera si gettò sul letto a piangere. Quella settimana doveva essere un inferno, a giudicar dalle prime ore. Senza Filippo, senza la mamma, col titolo di «signora contessa» che le facevan tuonare all'orecchio ogni istante e che aveva per lei un significato d'ironia, Loredana si sentiva perduta.

Inferno: Canto XIX O Simon mago, o miseri seguaci che le cose di Dio, che di bontate deon essere spose, e voi rapaci per oro e per argento avolterate, or convien che per voi suoni la tromba, pero` che ne la terza bolgia state. Gia` eravamo, a la seguente tomba, montati de lo scoglio in quella parte ch'a punto sovra mezzo 'l fosso piomba.