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Hanno strappato un pezzo di carne poi chiusi nell'incubo cieco e sordo della fuga-fame sono ripartiti senza ascoltare il nitrito disperato della bestia. Ma il cavallo con un lungo tremito febbrile riapre le froge arricciate e masticando il fango coi dentoni trascina trascina un nuovo niiiiitrito.

Va; disse il Bardineto, masticando la stizza; il tuo ladro è il mio; fo due vendette in un colpo. In che modo? È il mio segreto; lascia fare e vedrai. Ora il segreto di Giacomo Pico era di correr dietro al Cascherano e di freddarlo senz'altro. Questo egli aveva pensato, a mala pena lo stratagemma di madonna Nicolosina era venuto a guastargli il suo primo disegno.

Battista rimase sulla soglia a guardargli dietro finchè lo vide, sentì il rumore dell'uscio del palazzotto che si apriva e si richiudeva, poi rientrò, crollando il capo e masticando fra colla mala voglia di chi ha un gusto amaro in bocca.

Galoppa egli pure... La sua rossa, informe bocca di orco, la vedi?... Divora senza posa la carne delle nubi, insieme masticando e inghiottendo i fogliami tenebrosi e poi rivomitandoli in fondo ai boschi!... Oh! che il diavolo porti tutti i Soli satolli, e le nubi panciute, e le foreste arcigne!...

Tonino Grim * in manica di camicia a cavalcioni su di una seggiola posa sua favorita, andava scompigliandosi i folti capelli, masticando fra i denti qualche parola che voleva essere in rima. Aveva saputo da sua sorella che la vecchia signora Rigotti avrebbe fra pochi mesi presa stanza in casa Grim * in qualit

Qualche volta, a sera, un montanaro rincasava col braccio e colla gamba fasciati alla meglio, la moglie impasticciava con erbe la ferita, faceva rapprendere il sangue con polvere da schioppo o tabacco trito, l’uomo stava per dei giorni al buio, nella tana umida, sotto il soffio sonnifero delle vacche, masticando cicche e bestemmie e in paese lo dicevano sceso a qualche fiera del Piemonte e tutti conoscevano l’accaduto e nessuno fiatava.

Ed il cretino, spremendo fino a gonfiarsi le vene del gozzo, e masticando i suoni e l’abbondante saliva, veniva finalmente a capo di scilinguare: Le mousieu. Ed era un coro di risate schiette come per uno spasso mai prima goduto.

Don Giovanni amava spruzzare i convitati, specialmente i calvi, per far ridere Violetta. I parassiti levavano le facce arrossite; e sorridevano, ancora masticando, al principale, sotto la pioggia nivea. Ma Don Antonio Brattella s’impermalì e fece per andarsene. Tutti li altri, contro di lui, misero un clamore basso che pareva un abbaiamento. Violetta disse:

Tornò in fretta sui propri passi e col suo andare sconnesso e frettoloso che gli dava l'aria d'un barile rotolato, passò in mezzo al gran via vai delle strade, coi pensieri arruffati, masticando macchinalmente la prima frase del discorso: «Davanti a questa bara» col fastidio di chi sente dolere il dente guasto mentre sale le scale del dentista.

, rispose Marone masticando: la è una brava signora piena di buone intenzioni, e di denari la ne spende assai ed assai in elemosine.... Non sempre forse i frutti che ne ottiene corrispondono all'entit