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Quando capii che le mie vene troppo gonfie di primavera stavano per inginocchiarmi, tutta viva, tutta ebbra, sotto il potere della sua bocca, risi, risi, ancora ebbi la forza di ridere, nel sole, come una pazza... Non mi fece male. Se ne andò come un ubbriaco. Disse a mio padre che avevo tutto imparato. Non lo vidi più.

25 Bagna talor ne la chiara onda e fresca l'asciutte labra, e con le man diguazza, acciò che de le vene il calor esca che gli ha acceso il portar de la corazza. maraviglia è gi

Vieeeni, tutti i tuoi nervi tutti i tuoi muscoli pronti sotto la tua pelle bianca, rosea che odora di caprifoglio, ciclami, gaggie! Pelle divina dell'Italia lambita dai mari di seta e sospiri! Ramificazioni di vigne e di vene che sono bizzarre fontane di fantasia!

Questa doveva a lei rimaner coperta in perpetuo. Soli! macchinalmente ancora ripetè... ma in quel punto, facendo un passo verso Elena e prendendole un braccio... la vide lenta lenta piegar il collo e le ginocchia, e diventar bianca come se tutto il sangue le fosse uscito dalle vene.

Poi che la voce fu restata e queta, vidi quattro grand’ ombre a noi venire: sembianz’ avevan trista lieta. Lo buon maestro cominciò a dire: «Mira colui con quella spada in mano, che vien dinanzi ai tre come sire: quelli è Omero poeta sovrano; l’altro è Orazio satiro che vene; Ovidio è ’l terzo, e l’ultimo Lucano.

Mi pareva che la morte dovesse stendere ad ogni istante le sue scarne braccia per rapirmela e che fosse , immobile, ai piedi del letto, a rimirare il mio affanno e la sua preda.... Un brivido mi corse per le vene e mi guardai all'intorno impaurito. Charru

Velasco, duce de le torme ispane, Crudo il trafisse; io di morir fermata Tutto oggi seguitai l'arme ottomane, Ed era meco la compagna armata; Fu nostro voto ritrovar quel cane E co' denti sbranar la carne odiata, Ed il sangue succhiar de l'empie vene, E per tal guisa vendicar mie pene.

E per l'avvenire?... Se mi colgono, sono perduta! In carcere, mi mettono! In carcere! E lo spavento del carcere non è piú forte della tentazione di rubare? Quando quella tentazione mi prende e mi si caccia nelle vene, negli occhi, nelle mani, io non ragiono, non rifletto, non ci penso piú al carcere. E tu, difendendomi ancora, dovresti specialmente da quella tentazione difendermi.

Io non potei rispondere; avevo un gruppo in gola, ed un freddo mi correva nelle vene, come quando avevo veduto il mio uomo morire colle mani sulle mani della sua mugnaia. Mi caddero le braccia, e rimasi l

Quando con un sospiro tornò in se si sentiva, a refrigerio delle angosce che durava, detergere da mano soccorrevole il sudore della fronte, e con abluzioni di acqua fredda temperare la vampa della febbre che gli ardeva le vene: aperse gli occhi, e gli apparve cosa più delle altre stupenda.