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Un saltambanco cieco, montato sur un tavolotto, con una tal quale flebile e monotona cantilena ripeteva una composizione, rozza se poteva essere, e che oggi desterebbe sorriso e disprezzo , allora moveva lacrime di devota compassione. L'intenta plebe si affrettava di gettar un quattrino nel bossolo del povero cieco: ad alcuni di quei robusti uomini, educati o cresciuti per la guerra, che non avevano mai compatito ai travagli veri e presenti dei loro simili, ora udendo rammentare le volontarie pene dell'Innocente, s'imbambolavano gli occhi: e taluno, battendo la scabra destra sull'elsa della spada, esclamava: Oh che non éramo l

Preso da uno sgomento cieco, da una specie di p

La bella sognatrice udiva ancora l'eco del suo nome pronunciato con un filo di voce sottile come un soffio, ed alla debole luce della lampada ricercava tutt'intorno la cara visione. Ernesta! ripetè un filo di voce sottile come un soffio. Leonardo! E d'un balzo fu al capezzale. Ti ho forse svegliata? domandò il cieco, ti chiamavo piano piano per non destarti. Ero desta; che vuoi? È l'alba?

Se io non mi sono ingannato in tale congettura, si spiega forse meglio come, pubblicando i Sepolcri a Brescia nell'anno 1807, il Foscolo provasse una certa maliziosa compiacenza nel citare, per segno d'onore, in una nota i versi del Manzoni, relativi ad Omero libero, che non adulava i potenti, ad Omero, di cui il Monti e il Foscolo rivali traducevano allora l'Iliade, I versi citati sono questi per l'appunto: Non ombra di possente amico, lodator comprati avea quel sommo D'occhi cieco e divin raggio di mente Che per la Grecia mendicò cantando.

31 Correndo viene, e 'l muso a guisa porta che 'l bracco suol, quando entra in su la traccia. Tutti che lo veggiam, con faccia smorta in fuga andamo ove il timor ne caccia. Poco il veder lui cieco ne conforta, quando, fiutando sol, par che più faccia, ch'altri non fa, ch'abbia odorato e lume: e bisogno al fuggire eran le piume.

E salutando ossequiosamente la moglie del sindaco, il maestro Ciuffetti diede il segnale e tosto i lampioni si presentarono così Schifosi! urlò il povero maestro, scagliandosi contro i lampioni e, nel suo cieco furore, diede un pugno sugli occhi al D, uno schiaffo per uno ai tre P e un calcio all'N, calcio che a dirittura sfondò l'ANIS del nome sindacale.

Sta zitto disse Ernesta, sta zitto. No, non sto zitto; te ne ricordi? Ti ricordi il giorno che ti rimproverai l'amore innocente dei tuoi fiori, e beffai la canzone del tuo canarino, e risi del santo culto dei tuoi poveri morti? Te ne ricordi? Ebbene, allora, allora più che mai, allora solo ero cieco. Sta zitto.

Il giorno 2 gennaio è la volta dell'eccidio di Gibellina. Ha qualche cosa di specialmente lugubre; e di esso si avvalsero gli uomini del governo per denigrare il popolo, che in un momento di furore cieco uccise il pretore Casapinta. Ma perchè? quando?

Povero Leonardo! lo vedi, bisogna dormire. Povero Leonardo! ripetè il cieco; e poco dopo soggiunse: Manca molto all'alba? Tre ore. Bisogna dormire. Egli si abbandonò sul guanciale, essa tornò lentamente al divano.

Quanti fiori e fronde aveano cansato negli orti e nei campi il cieco furore dell'esercito nemico, tanti furono spiccati quel per mettere le fiorite in tutte le vie donde aveva a passare la bellissima coppia. Veramente fu un giorno di sole, pari a quelli che rinnovano l'aspetto della natura, dopo parecchi altri di pioggia.