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Torturato dalla fantasia mi rimproverai di non essere corso prima nella Theresienstrasse a vedere se i balconi dessero qualche segno di una levata mattutina della famiglia. Avrei voluto corrervi allora, ma tremavo di non essere in tempo, ed esitai tanto che la cosa divenne impossibile.

Fausta lo fissava con gli occhi velati di lacrime. La rimproverai dolcemente. La sua sensibilit

Vi rammentate che condussi Gabriella nella mia stanza? , . Volevo avere una spiegazione con lei; la rimproverai di avervi mentito; le dissi non permetterei continuasse a farlo. E che vi rispose? Che aveva avuto vergogna a narrarvi il vero, e sarebbe partita tosto. Indi mi supplicò a tacervi tutto. Io promisi di farlo, per qualche tempo almeno.... Se differii, fu anche per questo.

Erano le lagrime che si danno ad un cadavere da cui si è sul punto di separarsi per sempre. Finalmente mi disse: Che avrete pensato di me ieri sera, quando io strinsi furtivamente la vostra mano? Se sapeste come ho sofferto tutta notte ripensando a quell'atto! Come me lo rimproverai!

Mi rimproverai tacitamente di averla troppo commossa, di non aver fatto maggior violenza al mio sentimento, e la scongiurai di serbarsi tranquilla, perchè le emozioni troppo forti potevano porre a cimento la sua salute. Allora calma, calma, calma! diss'ella sul serio. Diventi di gelo anche Lei. Questo Lei involontario, eppure così naturale in quel momento, ci fece ridere di cuore.

Sta zitto disse Ernesta, sta zitto. No, non sto zitto; te ne ricordi? Ti ricordi il giorno che ti rimproverai l'amore innocente dei tuoi fiori, e beffai la canzone del tuo canarino, e risi del santo culto dei tuoi poveri morti? Te ne ricordi? Ebbene, allora, allora più che mai, allora solo ero cieco. Sta zitto.

Non appena però appresi quanto il suo male fosse grave e come la costringesse a letto, mi rimproverai di aver lasciato correre lungo tratto di tempo senza richiedere i soccorsi della scienza, e malgrado le sue riluttanze volli chiamare un medico. Il medico venne; non era cosa grave: una pleurisia falsa che non avrebbe resistito ad una breve cura.

Ebbene? dissi io, vedendolo caduto in grave abbattimento. Tutto ciò è naturale, è umano. Non può essere umano il delitto se rimane impunito! egli esclamò, rilevando alteramente la testa. Chi desidera la donna altrui, commette adulterio. Chi pensa di ammazzare, commette omicidio. Ed io mi sento omicida. Tullio! Tullio! lo rimproverai.

Mi rimproverai di disconoscere l'amore di Clelia, di non apprezzare come meritava quello stesso ingiusto contegno con cui essa trattava Eugenio. Era gelosia, era egoismo d'amore, ma era amore. Dovevo io farle una colpa d'amarmi di tal guisa?

«Allora mi rimproverai d'essere stata egoista; compresi che non avevo diritto di giuocare coi sentimenti d'un altro per misurare i miei; di lusingare un cuore confidente, dacchè non potevo più amare che la memoria del mio perduto Gualfardo. «Oh! a me che s'attaglia veramente la parabola della spinite! «Una volta più mi sentii sola, inutile, finita; ed ho deciso di morire.