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Quasi subito dopo Marco entrava nella locanda, ove dimorava dopo il suo arrivo a Rimini, cioè da pochi giorni; durante i quali aveva preso tutte le informazioni, che gli era stato possibile avere su Gabriella, che egli credeva disonorata e perduta.

Eppure in lasciarla provò come un rincrescimento; la compassione sembrava richiamarlo. Gabriella lo aveva accompagnato sino alla porta, e quando fu partito guardò smarrita intorno a , indi si assise, nascose il volto fra le mani, e pianse. Mio Dio, mormorò, la mia testa si spezza!... E nessuno mi consiglier

Sua cognata atterriva Gabriella meno di prima; ciò non era strano. Il rapimento, di cui era stata vittima, le minacce fattele in Bologna, l'avevano convinta, persuasa che quella donna era malvagia. Marco col narrargliene l'origine l'aveva fatta rabbrividire un istante, è vero; ma non certo spaventata più di quanto lo fosse gi

Credeva aveste un fratello; morì forse bambino? Gabriella rabbrividì: «Ohimè, pensò, tutto questo finir

Qualche settimana prima in una camera d'apparenza modesta di una modestissima casa di Rimini la giovane donna, che il conte di San Giorgio aveva cercata invano a Pesaro, Gabriella, se ne stava sola, appoggiata ad una finestra, come se avesse bisogno di respirare un po' d'aria. Pareva immersa in riflessioni dolorose.

Gabriella si lasciò cadere nuovamente sulla sua seggiola, e nascose il volto tra le mani. Il giovane veneziano rispettò un istante quel silenzio, come quello che proveniva da mille affetti diversi. Egli la comprendeva, non si era condotta come una eroina, ma era sventurata, non colpevole. Dunque, lo amaste? le chiese con dolcezza.

Non mostrava rassomiglianza alcuna con Gabriella, colla famiglia del duca; dei tratti caratteristici di quella famiglia ei non aveva che il nero eccessivo degli occhi, se tuttavia vi possono essere occhi troppo neri; ma la loro forma più bella, lo sguardo meno fiso e più simpatico davano loro una espressione diversa.

Gabriella lo esaminava inquieta: Come? ignorate la sua morte? chiese di nuovo; ma allora.... Essa è avvenuta da un pezzo, signore, da dodici anni.... Perdonate; quando lo avete mai conosciuto? Siete giovane ancora! E siccome il conte continuava a tacere: Ma non fu dunque vostro amico?

Mi sembra impossibile, pensò il conte, che se veramente era mia cugina avesse a vivere in tal modo. La sua famiglia non dovrebbe essersi tutta spenta. Poi ad un tratto. Ed il suo nome? Io la udii chiamar soltanto la signora Gabriella.

Che volete? mi sembra naturale il mio stupore. Infatti. Ella si appagò di quella risposta. Vedete dunque, riprese poi, che potete senza timore offrire di nuovo la vostra mano a Gabriella? Oh no!... Ora che so chi ella è, non oserei! Ma non vedete che mai sar