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E subito dopo la signora Valeria soggiungeva: «Sono tutta sossopra per la morte (dopo due giorni di malattia; una pneumonite acuta) d'una mia carissima amica, l'Adelaide Nocera. Tu le facevi il viso dell'arme, e io non pretendo che fosse una donna perfetta; ma era così buona, così intelligente e vivace! E aveva il segreto della eterna giovinezza. A quarantacinque anni ne mostrava poco più di trenta... Anche adesso, composta nel suo letto, se tu la vedessi!... L'abbiamo assistita, Gustavo ed io... Povero Gustavo che l'amava tanto, da tanto tempo, che affrettava col desiderio il momento di darle il suo nome!... Povero Gustavo!... In che stato è ridotto!... È per questo che lo voglio portar via da Venezia... Andr

Fremeva egli a quelle parole di lei; smaniando, si affrettava a cancellare; ma quel nome, che egli non intendeva come si fosse formato sotto la punta del suo coltello, quel nome restava, anche inciso nelle bianche fibre del tronco, dopo che egli ne aveva strappata la corteccia. E si disperava, tempestando di colpi quelle lettere fatali; ma Fiordispina non era l

Quei poveri soldati dovevano averne le tasche piene: sicchè, ghermitolo appena, lo bastonavano di santa ragione e lo graziavano d’una coltellata. Ne nasceva un putiferio, ed il Governo si affrettava a punire quanto più severamente potesse i suoi agenti infliggendo loro anche la condanna di farsi assolvere della scomunica nella quale erano incorsi.

Ogni buon padre di famiglia si affrettava a provvedersene, e ad apporvi il proprio nome, recitando a tempo e a luogo alcune orazioni, e pregando non solo pel Sommo Pontefice, ma anche pel Re, che, a conti fatti, era l’unico beneficato, come quello che si scroccava somme colossali, e benedizioni, non si sa quanto sincere, dei suoi sudditi.

Spinello pensò che il povero prete non era fatto per intendere certe cose, e, datagli una di quelle occhiate patetiche, le quali sembrano dire tante cose, forse perchè non ne dicono alcuna, infilò la porta del Duomo. Affrettava il passo, perchè quel giorno era invitato a desinare dal maestro, e l'ora, come si è detto, era tarda.

Ora, in mezzo al più brutale sfogo della sua perfidia, egli veniva sorpreso da un tenero sentimento al pensiero che Curzio si trovava nuovamente in pericolo della vita. Mistero inconcepibile! Quell'uomo istesso che pochi minuti prima aveva sorriso con barbara compiacenza innanzi agli strazi della povera Lucia Monti, ora si affrettava, e accorreva anelante per salvare la vita di un uomo!

Io ero di accordo con lui; ma il Cavallotti si affrettava a dire, quasi balbettando: No, no! Chi sa?... Vediamo. E poi, è dovere nostro. Si leggevano altre due, tre, quattro pagine; il lavoro peggiorava. Il Panzacchi, impaziente, alzando le spalle, brontolava: Ma insomma, che dobbiamo più vedere? Non va. Smettiamo, passiamo a un altro. Io ero di accordo con lui.

Allora il Monsignore si spaventava per un altro verso: Vergogna! Vergogna!... La moglie altrui!... Se lo sapesse la mamma!... E se lo sapesse il duca!... e si affrettava a cambiar discorso. Le tue giuste rimostranze.... le faremo al duca Giovanni! È il Presidente!... Ha una grande autorit

«Oh! il Signore ci manda quel buon frate» bisbigliò Marta cui s'allargava il cuore, e affrettava col desiderio il passo dell'asina che era assai lento; ma il frate venuto innanzi, passò senza badare al calesse, e forse anche senza rammentarsi della storia del Samaritano.

L'Asino assetato bevve avidamente fino all'ultima stilla l'acqua raccolta nella pila, e la luna scomparve. Allora Giannicchio, preso da maraviglia e da spavento, si dette a gridare che Marco aveva bevuto la luna. Tale era Giannicchio. O cari! o desiderati! esclamava la buona Verdiana, e si affrettava affannosa verso l'Asino e il Curato.