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Lalla non rispose, ma rialzò quel suo visetto così fine dove si scorgeva adesso un amabile sorriso far capolino di sotto ad una comica seriet

Il capo spiccato non agitò fibra: vi rimase fisso il sorriso col quale moriva, lusingata dalle visioni di una vita migliore; all'opposto il corpo si ritirò meglio di quattro dita, e si dibattè tremendamente convulso; poi tacque.

Un sorriso di scherno sfiorò le sue labbra. Con Tigellino! Godesse pure! Egli, l'immortale, fingeva di non vedere, di ignorare. Ma sarebbe venuto il suo giorno! Era venuto per Messalina, sua madre: sarebbe venuto anche per loro. Giove Nerone risparmiava i suoi fulmini; ma guai quando li lanciava! Guai a colui che ne veniva colpito!

Suvvia, finì il Lascaris con un sorriso, la sua povera malata guarir

Pure essa era stata bambina, adolescente, giovinetta; la sua parte di sorriso, e di gioia aveva dovuto averla; invece se rivolgeva lo sguardo indietro, sugli anni fuggiti, non iscorgeva che una superficie bigia ed uniforme.

Orbene, signora, la sua triste visione dice apertamente una cosa: che Ella ama la vita. Io? esclamò l'inferma, accompagnando la parola con un amaro sorriso.

E qui con amaro sorriso presentasi l’abate Meli. Nessuno più civilmente di lui studiò la societ

Ella preferiva il vecchio, che la prendeva sulle ginocchia e dandole un bacio diceva con un sorriso buono: Portalo alla mamma. Ma quella volta che tornando a casa trovò la mamma con un occhio pesto, sul letto, in preda a violente convulsioni, era stato il primo grande dolore della sua vita.

Chi non se ne lasciava ingannare era Matilde, divenuta un fior di ragazza. Bella essa era davvero e più che mediocremente: ma più ancora della bellezza poteva in lei una grazia, un incanto, un non so che, onde ne veniva ad ogni suo atto e movenza, ad ogni parola e sorriso e sguardo, tale seduzione che impossibile non rimanerne vinti. questa grazia era menomamente intinta d'artificio e di civetterìa; si accompagnava colla più ingenua semplicit

Spazzola la tua sottana.... Tira fuori il tuo rosario; nascondi quel fazzoletto! Non pianger più! Cessa di lamentarti! So, so, che dei pruriti e dei formicolii ti irritano le gambe.... Ma di ben altro si tratta! Riprendi il tuo aspetto di dolce beatitudine! Un po' di compunzione nel tuo sorriso.... Suvvia? Attento!