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Don Giovanni amava spruzzare i convitati, specialmente i calvi, per far ridere Violetta. I parassiti levavano le facce arrossite; e sorridevano, ancora masticando, al principale, sotto la pioggia nivea. Ma Don Antonio Brattella s’impermalì e fece per andarsene. Tutti li altri, contro di lui, misero un clamore basso che pareva un abbaiamento. Violetta disse:

I carabinieri, aspettando, guardavano la donna e sorridevano. Poi ripresero la loro via. La berrettaia si rimise in cammino. Scavalcò un mucchio di pietre accatastate nella piazza per un guasto del selciato e, a un tratto, apostrofò il cocchiere di una vettura da nolo, il quale s'appisolava al sole, in serpa, in quel luogo quasi deserto. Rocco, salute e bene!

Il foglio mi sfuggì dalla mano, dovetti sedermi, appoggiai la testa sullo scrittoio, e rimasi lungamente sbalordito, come allo scoppio d'un fulmine!... Addio bei sogni della primavera che sorridevano ai miei pensieri, che illuminavano la mia mente come il sole che sorge i fiori sul prato! Addio speranze di supreme gioie!... addio fede nell'amore della donna! addio vane illusioni giovanili!... Ecco il primo disinganno... e il più amaro!... Ah! mio zio aveva ben ragione di ridere delle mie stolte pretese!... o vanit

Le cortigiane abitualmente dimoravano in certe specie di botteghe, aventi finestre sulla strada ed entrate in vicoli deserti; esse erano sedute innanzi la finestra, parate dei loro ornamenti più belli, e sorridevano sfrontatamente agli uomini che passavano innanzi a questi loro gabinetti da lavoro.

A sinistra dell'uscio, tra la tavola rotonda e il divano, uno scrittoio, con tutto il bisognevole, e due statuette di porcellana del Giappone, le quali sorridevano allo scrittore, e in mancanza dello scrittore, alla seggiola sulla quale avrebbe potuto sedersi. Tutt'intorno poi, incisioni, mensole che sostenevano statuette di gesso, pipe con la canna di gelsomino, e via discorrendo.

Un pezzo stettero silenziosi, colle mani strette; si guardavano ogni tanto e si sorridevano a vicenda. All'improvviso s'udì uno sbatter d'ali, e un corpo nero fendette l'aria. Ernesta, che l'aveva visto colla coda dell'occhio, ebbe appena tempo di voltarsi; in mezzo al verde chiaro d'una robinia essa riconobbe uno stornello. L'audace pennuto pareva proprio rivolgersi a lei, spiegando tutta la sonorit

E quel giovane a cui sorridevano i salotti di Parigi e di Vienna, i teatri e la stampa coi loro fascini irresistibili; quel giovane bello di tutte le bellezze e forte di tutte le energie, volle servire i pezzenti d’Israele ed asciugare le loro lacrime.

Qualche volta egli arrischiava uno scherzo giovanile, ella rispondeva sul medesimo tono, sorridevano, ridevano, finchè qualche cosa li arrestava bruscamente, sorpresi di tale intimit

Sorridevano gli sposini, sorridevano le fanciulle, sorridevano le mamme.... Quel povero infelice che aveva deforme la persona, sospettosamente passava tra gli allegri bagnanti, e cercava la spiaggia deserta e sedeva di faccia al mare. Era un amore il cielo: era un amore il mare. E l'infelicissimo sentiva che le stelle scintillavano nell'anima della notte con palpito di soavit

La principessa s'abbigliò alla presenza di Diana che la idolatrava, e diceva non aver mai visto una donna più bella. La principessa le mostrava le sue belle braccia, il suo bel seno, Diana ne vedeva, sotto le finissime tele, i fianchi robusti. In breve, fu abbigliata; era magnifica, seducente, col suo abito chiaro, il suo gran cappello di paglia, adorno di violette, il cui colore spiccava su un gran nastro candidissimo. Salirono in carrozza e partirono. Erano tutt'e due contente, si teneano per mano e sorridevano. Strana situazione quella della principessa! ella andava a cercare notizie della sua figliuola: ardeva di vederla e gi