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TRASIMACO. Però non bisogna dar credito a furfanti; e volendo informarvi chi sia, andate in Persia e dimandate di me, che feci nella guerra fra turchi e persiani; andate in Tartaria e dimandate al Gran Can; andate al Giappone e dimandatene il re Quabacondono; gite nell'Indie, nel Messico, in Temistitan, e dimandate alli caccichi Abenemuchei, Anacancon, Aguelbana, Comogro, Ciapoton, Totonoga e Caracura, e altri e altri: cosí saprete chi sono.

Era il segreto del mio buon umore, della rassegnazione con cui vedevo passare gli anni e partire le mie sorelle. Ero certa che sarebbe tornato. Da sette anni? balbettò Vicenzino. . Da quando tu eri a Vercelli col tuo povero babbo. Egli passò quell'anno qui in permesso; s'era ammalato nel suo primo viaggio al Giappone.... È in marina? ; nella marina mercantile.

Un altro ornamento preziosissimo di Leida è il Museo Giapponese del dottor Siebold, tedesco di nascita, medico della Colonia olandese dell'isola di Decima; il quale, secondo narra una tradizione romanzesca, ottenne per il primo dall'imperatore del Giappone di entrare in quel misterioso impero, in ricompensa dell'avergli guarito una figliuola; o secondo un'altra tradizione più credibile, entrò in quel paese di nascosto, e non ne uscì che dopo aver scontato il suo ardimento con nove mesi di prigionia, e fatto pagar colla testa ad alcuni mandarini la colpa d'averlo aiutato. Comunque sia, il Museo del dottor Siebold è forse la più bella collezione di quel genere che si trovi in Europa. Un'ora passata in quelle sale è un viaggio nel Giappone. Vi si segue la vita d'una famiglia giapponese per tutto il corso della giornata: dalla toeletta alla mensa, dalle visite allo spettacolo, dalla citt

A proposito di genovesi, e le paste? e i canditi? Ho veduto una piccola mostra di quelle, mandata dal Ghigliotti, ed una piccolissima di questi, mandata dal Ferro. La più parte dei canditi, di Genova e d'altre parti d'Italia, sono giunti in pessimo stato, e non sostengono il paragone dei giapponesi, che pure son venuti.... dal Giappone. Ma qui bisogna osservare una cosa.

Da un'ora a tre, e' fu un viavai di commissionari che portavano alla duchessa, in nome del conte di Alleux, dei magnifici vasi del Giappone, riempiti di fiori rari di cui la stagione, il cielo ed il clima di Parigi ebbero forte a stupire. Si scorse il duca all'Hôtel des Capucines ove andò a comunicare al ministro degli affari stranieri non so che nota verbale del suo Governo.

I porti della China si schiudevano ai vascelli dei barbari dai capelli rossi, gli ambasciatori del Siam e del Giappone giravano per le corti di Occidente.

Ma il Governo ha paternamente pensato di istituire una legione di sanitarî incaricati di garantire, per quanto si può, la salute dei frequentatori delle case da the, come le chiamano nel Giappone, e la igiene pubblica si sente pienamente tranquilla.

Fra le altre avevano eziandio la fortuna d'un buon amico. In buona attinenza con tutti del villaggio, era quel solo che potesse proprio dirsi un amico e teneva loro luogo di parenti che non avevan più, fuorchè lo speziale Agapito, lontano e che pensava ad essi come al taicun del Giappone.

A sinistra dell'uscio, tra la tavola rotonda e il divano, uno scrittoio, con tutto il bisognevole, e due statuette di porcellana del Giappone, le quali sorridevano allo scrittore, e in mancanza dello scrittore, alla seggiola sulla quale avrebbe potuto sedersi. Tutt'intorno poi, incisioni, mensole che sostenevano statuette di gesso, pipe con la canna di gelsomino, e via discorrendo.

C'è del buono, lo ripeto, in questa esposizione italiana, e pare anche meglio quando si è data una corsa in altre sezioni industriali; che non tutte possono avvicinarsi per merito alla Francia, all'Inghilterra, al Giappone, al Belgio, all'Austria-Ungheria, alla Cina. Nuovi in tante arti e mestieri, o scaduti per colpa non nostra dall'antico primato, non possiamo far miracoli in tutto, e a questi lumi di luna. Si aggiunga, per molti industriali italiani, la poca voglia che avevano di mandare i saggi delle loro manifatture in paese lontano; si badi alla ristrettezza del luogo assegnato all'Italia; non si dimentichi la sonnolenza proverbiale di chi avrebbe dovuto e potuto dare a tanti oggetti una migliore collocazione, e si converr