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Egli, come si disse altra volta, non volea saperne di cavalli, di carrozze, di gabinetti, di salotti. Anche il suo vestire sempre alla buona. Non aveva comperato mai, nemmeno il cappello a cilindro, importante in talune occasioni.

Essa frequentava le conversazioni, i balli, i teatri, ed io non poteva seguirla che col pensiero; e l'accesa immaginazione la vedeva corteggiata da giovinotti suoi pari nei salotti eleganti, nel palchetto del teatro, o trasportata nelle loro braccia nei vortici delle danze, fra i doppieri ardenti, il profumo dei fiori, e l'ebbrezza d'una musica affascinante.

Peraltro, o essi la danno buona, e allora son sospetti di piacenteria; o la danno cattiva, e allora fanno nascere il dubbio di malanimo personale: e poi, v’è sempre quell’ingrata figura del Palermo con quel brutto serpente!... Facciam capo dunque ai forestieri. Hager, che si trattenne a lungo e volentieri nei salotti eleganti e nei circoli di compagnia, ce ne dice più di tutti.

Il brio cresceva, sebbene la festa volgesse al suo fine. Lungi dal romore delle ultime danze più fragorose e vivaci, lungi dalla folla delle maschere che dai salotti del ballo passavano a quelli dei giuochi e del buffet, in un salotto rischiarato da una pallida lampada con opaco cristallo, guarnito di damasco celeste e che aveva all'intorno un divano color di rosa pallido, e sulle cui consoles ardevano in candelabri d'argento candele aromatiche spandenti una luce gradita, una fanciulla stava in atto mesto assisa sul molle sof

Si tingeva baffi e capegli, avendone l'aria di un vecchio Cupido rimpennato e ritinto. Quando parlava, era necessario tenersi alla larga; se no, con la sua lingua impacciata, vi schizzava addosso le bollicine di saliva. Sapeva la storia di tutti, e faceva il gazzettiere nei salotti, dettando anche sonetti e madrigali per ogni occasione, come un vecchio Arcade.

Bisogna però dire che Adele avesse qualche ragione di ammirarmi. In salotto tutti mi guardavano; feci furore; come dice zia Marta. Furore o no, a dirti il vero, io mi sono divertita pochino; e tutte le volte che potevo senza dare nell'occhio, guizzare dai salotti in giardino, lo facevo volentieri, per gustare un momento di solitudine, per ritrovarmi con me stessa.

Non era più la vita dei salotti; l'autunno aveva ormai circoscritto i convegni, e la societ

In questa casa io ho paura!... La sera mi chiudo nelle mie stanze, come se fossi, invece che nella casa paterna, tra' miei peggiori nemici.... Il marchese, specialmente in certi istanti, m'ispira un certo raccapriccio.... Le sue carezze, i suoi baci mi sono un tormento.... Non sento in lui nulla di quello che una figlia dovrebbe sentire in un padre.... Egli finge alle volte di amarmi, di esser premuroso per me; si vede però l'ostentazione, lo sforzo.... Quando ho sofferto, sin da piccina, non l'ho mai veduto piangere, commuoversi come quando si vede soffrire una persona a cui si vuol bene.... Credi, oh, ho trovato assai più affetto nella principessa.... Ti rammenti il giorno in cui ebbi un po' di male in uno de' suoi salotti?... Fu la prima volta che vidi e sentii qualche cosa di veramente affettuoso intorno a me.... Così si deve stare accanto a quelli che soffrono e che si amano!

Ed ora ho proprio finito, signori giudici. Mi risuona ancora negli orecchi una parola di Innocenzo Cappa: se Marinetti fosse stato un frequentatore di salotti mondani, un corteggiatore di donne, un giocatore al tavolo verde, un gaudente, insomma; se non avesse data la sua ardente giovinezza, la sua anima, la sua intelligenza, al lavoro, quasi profugo e consapevole di dover rendersi degno di due patrie, quella che gli ha dato la lingua in cui scrive, quella che gli ha dato il genio che lo muove ed investe la sua opera; se Marinetti fosse stato un piccolo letteratucolo, di quelli che scrivono i sonetti per i ventagli delle signore e per gli ingressi dei parroci, se fosse stato intinto di santit

Ignazio con passo frettoloso, siccome ben pratico della casa, s'incamminò verso una stanza da letto che chiudeva una serie di salotti e di stanze ricchissime. "È fatto?". "È fatto!" era la risposta della donna, ed entrambi s'incamminarono verso il giaciglio della morente.