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«Egli era un uomo sui quaranta, corpulento e sull'ipocrita sua fisonomia si notavano da un occhio esperto, le traccie della lussuria. I suoi devoti li dicevano effetti d'astinenze e mortificazioni. «L'arrivo di quell'uomo a Montevideo fece epoca, giacchè, quantunque come la grimigna si propaghi anche l

Ma che non vi si tenessero con angherie inaudite e sempre peggiori, questo era che almeno chiedevano. Dove che avendoli supplicati da ogni parte ma senza frutto, que’ miseri cittadini si vedevano ridotti di nuovo alla disperazione. I Lucchesi più che i Fiorentini eran quelli che più li tribolavano. E’ dicevano apertamente che volevano disfar Pistoia.

Ma quando vide com'erano scritti i cinque versi e quale inesprimibile amore dicevano, mi guardò fiso con lo stesso scuro fuoco del giorno innanzi, mi strinse le mani con la stessa energia convulsa, senza potere articolar parola.

La morte tiene per mano la vita, e così in giro muovono alternativamente dinanzi al tempo. Anche nel discorso dimostravano la morte essere condizione di vita; conciossiachè eglino non dicevano mai: Caio è morto; ma Caio visse, Caio ha concluso il suo giorno supremo, Caio fu.

Egli non pensava neppur per idea a lagnarsi della solitudine, non pareva sentir bisogno alcuno di svago, era affettuosissimo per Milla, e le portava ogni volta bellissimi regali. Tutti dicevano ch'era una vera consolazione, e che ormai la signora Duchessa era proprio felice. E per persuadersene non bastava forse vedere il Viso illuminato, raggiante di Milla?

L'oste e i vicini dicevano: È ubbriaco! Io capivo che non era ubbriaco questa volta. Lo avevo chiamato «Babbino, babbino» e non rispondeva più. Allora corsi, era di notte, a chiamare il dottore. C'era la neve tanto alta! Il dottore brontolò che non era tempo da disturbare i cristiani. Poveretto! ma anche noi, come si doveva fare? Un po' per uno.

Don Pio non badava alla madre; egli era sotto il fascino della bellezza di Maria, della sua freschezza d'impressioni, di quella maniera ingenua e schietta di esprimerle, di quella grazia che fa delle veneziane le donne più attraenti d'Italia. Tutti erano lieti a quella tavola, tutti lo dimostravano. Lieti dell'avvenimento della giornata, lieti di quella improvvisata, lieti dei discorsi scambiati, meno che donna Camilla. Pareva che ella non capisse ciò che dicevano, non le importasse di nulla, che biasimasse l'allegria, e l'occhio freddo di lei si staccava a stento dal piatto. Rispondeva con monosillabi se interrogata, e pareva che col suo contegno freddo e compassato dicesse ai convitati: "Stasera vi tollero perchè mi siete imposti, ma non siete miei pari e non ho nulla di comune con voi." La freddezza della principessa della Marsiliana non alterava per altro la generale allegria. Si beveva e si parlava senza badare a lei, e la banda, accorsa nel cortile del palazzo, suonava un pezzo dopo l'altro sperando di avere un bel regalo dal principe, mentre Ubaldo esponeva la necessit

La domanda era volta agli scrivani; ma dimorando a parlare, Tegolino rispose per loro: Perchè prima dicevano ch'ella era falsa; e poi sottovoce avvertì Luparino, che sarebbe stato meglio comprarne tanto vino di Orvieto, e berselo in compagnia.

Tutti tacevano, nel salone: donna Clara Lieti ora guardava la cantatrice, quasi non volendo perdere una espressione di quel volto, sereno nella soddisfazione del canto. Poi, voltandosi verso Serra, pianissimo, gli disse, con un sorrisetto malizioso, tutta mutata nel viso: Non vi siete ammogliato, poi? Io? E perchè avrei dovuto ammogliarmi? Dicevano....

Così dicevano quelli cui pare che la perseveranza conduca ben più innanzi che non l'impeto; e che disposti a non transiger mai colla prepotenza confidano fiaccarla colla sofferenza attiva, persone che il secolo nostro condanna col titolo di moderati.