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Non importa, disse Lorenzo. Io non soglio ricordarmi di ciò che debbo dimenticare. Proseguite pure. Orbene, soggiunse il Collini, a quel piccolo rimprovero della signora, il Montalto fece un inchino impertinente, accompagnato da un sorrisetto sarcastico. E voi? Io non potei ritenermi dal fargli notare la sconvenienza del suo ghigno.

Non vi pare che io faccia bene a ritirarmi in disparte? Eh! rispose il monachino, con un sorrisetto più malizioso che mai; mi pare che siate in certe materie un po'.... E s'interruppe aspettando, che l'altro gli ripigliasse la frase. Il padre Anacleto obbedì a quel tacito invito.

Dopo lette le prime parole, il pittore fu interrotto da un lieve gesto dell'artista, da un sorrisetto sdegnoso. Il critico moveva da alcune considerazioni generali; queste essa non voleva udirle. Più giù... più giù! ella disse. Dove parla di me... della esecuzione...

Eh, pensiamoci pure; disse il sottoprefetto con aria di condiscendenza, temperata da un sorrisetto e da una crollatina di spalle. Se in Parlamento penseranno a votarmi una legge contro il celibato, non dubiti, mi metterò subito in campagna, con una mezza dozzina di carabinieri. Signor Prospero, Lei mi aiuter

Carlotta fece con civetteria una piccola riverenza a messer Agapito, e divise un sorrisetto fra i due garzoni; poi fissò su Vanardi, che stava l

Quasi sempre alla monotona domanda, alla domanda persistente di lei, a quelle ansiose, affannose parole che erano il costante ritornello di quel cuore femminile, mi vuoi bene, mi vuoi bene? egli non rispondeva che con un sorrisetto fra l'ironico e il pietoso, come se gli facesse compassione quella folle ostinazione. Talvolta, nelle giornate nere, irritato, egli rispondeva: No. Non mi vuoi bene?

L'uscio del parlatorio si aperse e fratel Giocondo annunziò la venuta del priore. Lo zio, ricordandosi d'essere stato capitano della guardia nazionale, assunse un'aria dignitosa, se non a dirittura marziale. Il nepote scosse leggiadramente la sua zazzerina bionda, compose le labbra ad un sorrisetto malizioso e volse gli occhi all'entrata, per ricevere la prima impressione.

La contessa ascolta freddamente questa apologia con un sorrisetto di scetticismo. Non sei dunque persuasa? conchiude la marchesa. No: per niente. Ma in base a che ti ostini a credere ch'egli sia stato amante mio? In base a che?!...ma se, mia cara, sei proprio tu che me lo hai detto! Davvero? Davvero. Guarda un po'! me n'ero scordata. Alla ricerca dell'infelicit

Faceva il possibile onde persuadere gli astanti d'essere al fatto di quanto costituisce la difficile arte dell'allevamento equino, ma le sue cognizioni in proposito, limitate al dispendioso , ma ristretto dilettantismo dei più dei giovanotti eleganti, non impedivano che ogni tanto gli scappassero detti certi maestosi strafalcioni, che la Duchessa aveva per vangelo, ma che sortivano un ben altro effetto presso gli altri. Qualche sorrisetto spuntava qua e l

L'altro, con un sorrisetto significativo, gli diede una letterina che avevano portato allora dal teatro Dal Verme. Gian Maria e Temistocle, per incarico del fratello, stavano alle vedette, per badare in quei giorni che certe lettere o bigliettini non capitassero fra le unghie materne. Giacomo, mentre si asciugava le mani, guardava fisso la lettera con occhio torvo: Dammela.