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Compita la presentazione, scambiati gli inchini e le strette di mano, i padroni di casa lasciarono il passo agli ospiti. Rita!... chiamò la straniera, volgendosi alla bambina. Ti chiami Rita, lo so!... Dammi la tua manina. La fanciulletta parve tutta orgogliosa di tornare a casa stringendo la destra della sposa, che reggeva con l'altra mano i fiori offerti da lei.

mai fra Adolfo e me ci eravamo scambiati una parola, una lettera, una stretta di mano, che equivalesse ad una franca dichiarazione. Noi ci intendevamo colla scelta dei pezzi, cogli accenti della esecuzione, col capriccio delle varianti, coll'arbitrio dei crescendo e dei rallentando, colla foga e la significante rilassatezza dei tempi...

Andai a casa del mio amico, e lo trovai sepolto nei suoi studi archeologici, davanti a un mucchio di vecchie medaglie e di pietre istoriate. Mi ricevette con una allegrezza e una cortesia carissimamente andalusa, e scambiati che ci fummo i primi saluti, pronunziammo tutti e due a una voce quella magica parola che in ogni parte del mondo desta in ogni anima un tumulto di grandi ricordi e un sentimento di desiderio segreto; che d

Non gli ha parlato.... Si son scambiati un saluto di lontano e il signor conte ha gridato: «A rivederci dopo il bombardamento....» Sar

E soggiunse in un soffio: Stasera alle nove conduco Pinotto a prendere una boccata d'aria al Valentino. Indi, voltandosi verso i nuovi arrivati. Buon giorno, signora Bardelli, come sta? Buon giorno professore... Pinotto, da bravo, levati il berretto. Questi ragazzi non imparano mai la creanza. Scambiati i saluti, la signora Merlini uscì rapidamente, tenendo a mano il figliuolo.

Il direttore incominciò allora con le punizioni e i reclusi e i forzati si misero a gridare e a urlare che gli avrebbero fatto un fuori! fuori! La sera prima, i più eccitati si erano scambiati degli abbracci e salutati con dei baci, dicendosi l'un l'altro: chi sa quando ci rivedremo! Il giorno dopo si trovarono come dicevano loro decimati. In ogni camerata ne mancavano venticinque.

Al giorno fissato Silvio andò a riceverli alla stazione, e caricarono una gondola coi cesti e le sporte dei regali e il loro bagaglio. Arrivati a casa abbracciarono cordialmente Metilde, e dopo scambiati i saluti e le solite domande, presentarono gli oggetti portati in dono.

PSEUDONIMO. Io son quello che fui sempre, son altro diventato. LIMOFORO. Forse ci siamo scambiati insieme. PSEUDONIMO. Mai viddi uomo tanto simile a me che mi fusse scambiato in lui. LIMOFORO. Forse siamo un'anima in duo corpi? PSEUDONIMO. L'anima mia stette sempre con me, si partí mai dal corpo mio per animarne un altro.

L'uniforme non bastava per discernerli, perchè la legione d'Antibo del colonnello Charrette al servizio del papa ne portava l'identica assisa e si poteva credere che Garibaldi avesse scambiati i soldati di quella pei veri francesi sbarcati di fresco a Civitavecchia.

Un'esclamazione del Giussi lo richiamò ad un tratto alla coscienza del presente. Ecco quei signori. Erano il barone De Falco e il giornalista Andritti. Scambiati i saluti, i quattro rappresentanti presero posto intorno a un tavolo, su cui la lampada gettava una viva luce. Il duca di Majoli prese la parola, seccamente. Sarebbe inutile ricordare il motivo che ci riunisce stasera.