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Umfredo padre mio, e maggiore tra i figli del secondo letto di Tancredi, fu creato conte. Roberto, che poscia per sua scaltrezza e perfidia addimandarono Guiscardo, fu mandato a sostenersi nella fortezza di San Marco in Calabria. E di chi era quel paese, ser cavaliere, se Dio vi aiuta? domanda una voce con accento commosso.

Quod idem Andreas aut alius vel alii pro eo non possint facere nec fieri facere per se vel alios mercationum alluminum aut aliarum, sub poena ducatorum mille, exigenda per advocatores communis. Voti de parte 110. de non 16. non sinceri 3. Nota quod super materia suprascripta facta fuit commisio, viro nobili ser Marco Cornario militi.

E io, quando ’l suo braccio a me distese, ficcaï li occhi per lo cotto aspetto, che ’l viso abbrusciato non difese la conoscenza süa al mio ’ntelletto; e chinando la mano a la sua faccia, rispuosi: «Siete voi qui, ser Brunetto?». E quelli: «O figliuol mio, non ti dispiaccia se Brunetto Latino un poco teco ritorna ’n dietro e lascia andar la traccia».

E che egli fosse cosí, assai bene si verifica per quello che giá mi ragionasse un valente uomo chiamato ser Piero di messer Giardino da Ravenna, il quale fu uno de' piú intimi amici e servidori che Dante avesse in Ravenna; affermandomi avere avuto da Dante, giacendo egli nella infermitá della quale e' morí, lui avere di tanto trapassato il cinquantesimosesto anno, quanto dal preterito maggio aveva infino a quel .

Et da mo che delli danari della Ser. Rep. siano spesi fino alla somma di ducati 100 in tanti rinfrescamenti, come parer

Cosi` adocchiato da cotal famiglia, fui conosciuto da un, che mi prese per lo lembo e grido`: <<Qual maraviglia!>>. E io, quando 'l suo braccio a me distese, ficcai li occhi per lo cotto aspetto, si` che 'l viso abbrusciato non difese la conoscenza sua al mio 'ntelletto; e chinando la mano a la sua faccia, rispuosi: <<Siete voi qui, ser Brunetto?>>.

A ridurla a oro, è evidente che Jacopo si serviva di altre esposizioni del poema ove trovava materiali a lui acconci. Non si può, dunque, consentire col ch. Rocca, che volle metter le Chiose a capo di tutti i commenti, supponendole scritte nel 1325, anteriori, quindi, d'un anno al Commento di Ser Graziolo, cancelliere bolognese, il più antico sin ora conosciuto.

Non è di lui che io favello, non è di lui. Altri sventurati volle Iddio provare coi fatti che io sono stato costretto a narrare. Bene sta, ser abate, bene sta, freddamente dice Gisulfo; andate innanzi, perchè noi sappiamo oggimai distinguere l'astore dall'airone. E l'abate tutto rosso e mortificato proseguì: Il povero Cuno intanto dal sonno cadde nello svenimento.

Avete detto che torna domani? replica Goccelino. Cosa avete, ser cavaliere? chiede inquieto il portinaio, vi sentireste forse male? Kirie eleison! Gli è pur vero che il padre priore con reliquie ed agnus dei, con miracoli e senza guarisce infermi, Christe eleison! ma evvi ancora il vecchio padre Adalberto che..... Addio, frate, grida l'altro, e volgegli il dorso.

Non e` nuova a li orecchi miei tal arra: pero` giri Fortuna la sua rota come le piace, e 'l villan la sua marra>>. Lo mio maestro allora in su la gota destra si volse in dietro, e riguardommi; poi disse: <<Bene ascolta chi la nota>>. Ne' per tanto di men parlando vommi con ser Brunetto, e dimando chi sono li suoi compagni piu` noti e piu` sommi.