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Enrico Ibsen ha osservato questo terribile dramma della vita e lo ha magistralmente rappresentato in quest'ultimo suo lavoro, mostrando un'abilit

Ora avvenne che seduti agli ultimi due tavolini del caffè dell'Europa, verso la porta dell'albergo, si trovassero in quel punto Enrico O'Stiary e il marchese Sappia, che eran usciti in quel punto dalla Luisa e pigliavano un grog. Un po' discosto da loro Ernesto Cantis, il giovane di avvocato, beveva una birra.

Il marchese a dir vero uomo di studio che aveva il capo ne' suoi incurabili e nelle sue medaglie non sapeva nulla della vita di Enrico. Questi per coprire ai di lui occhi i suoi errori, gli aveva restituiti dopo pochi mesi i tremila franchi che il marchese gli aveva prestati, dicendogli una piccola bugia per giunta.

Poco prima che Enrico O'Stiary giungesse a Milano, essa aveva finto di piantare in asso il vecchio banchiere, per farsi maggior merito presso il suo amante scoperto. Ma in fatti essa era legata al vecchio peggio di prima e da ben altri legami che non fossero i legami dell'amore. Buona sera, Nando diss'ella al Sappia, che era entrato con Enrico O'Stiary.

Quanto a me, se la mamma non mi lasciasse sposare Enrico, accetterei la mano dell'ingegnere Rinaldini, non mai quella del marchese; per quanti blasoni e milioni egli potesse offrirmi.

Il marchese non gli aveva neppur lasciato il tempo di spiegare la cosa, e quando Enrico s'era trovato esaudito, col danaro in mano, s'era scordato di entrar in quell'argomento.

Addio, Ferrante ella disse, glacialmente. Addio, amore egli disse, glacialmente. E si allontanò, nella notte. La porticina si richiuse subito. In ambedue, la grande fiamma era spenta. A Enrico Nencioni. Chiarina, ti presento un amico, Giovanni Serra disse la padrona di casa, mentre Serra faceva un grande inchino.

Non so.... forse il valzer di poco fa.... Venite a riposarvi, signora. E così dicendo, la condusse a sedere in quel medesimo salotto dov'era andato pur dianzi a cercarla. Nel quale si conosce il buon onore di Enrico Pietrasanta, e della marchesa Maddalena.

Questo però fu concordato segreto, e solamente si pubblicò che i Sassoni avrebbero soddisfatto Enrico pel delitto di fellonia, ed e' i torti contro Sassonia riparati, amnistia concessa. Gregorio VII allora scrisse lettere ai principi alemanni, ai sassoni particolarmente, e cercò richiamare al suo tribunale la lite dell'impero.

Enrico, adunque, cominciò a dubitare e a cercare tutte le ragioni plausibili per scusare Nan