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Pensava all'orribile morte di quella povera Giulia; ma insieme alla sanguinosa immagine, che non riesciva ad allontanare, le ritornavano le amare parole della Cristina. Sull'uscio dalla casupola da canto, apparve una vecchia mangiando un pezzo di polenta. Era l'Annunziata Meroni. Le due donne si salutarono; e Maria si staccò dalla sua abitazione per avvicinarsi alla anziana.

Il figliuolo della Meroni e quello della Menica parlavano di emigrare. Altri giovani li ascoltavano con torva attenzione. Ma le donne inorridivano a quei discorsi. Chi resta qui dovr

Con accento commosso, con quella voce profonda che sembrava venire direttamente dal cuore, egli andava ripetendo: Coraggio! Sii forte. Non lasciarti abbattere dalla collera che è una debolezza. Sono poveri abbrutiti, poveri illusi; credono di difendere la giustizia; credono di far bene. La Virginia, no. La Meroni, no. E quelle altre neppure. Son birbone!...

La Nunziata Meroni arrivò di corsa sulla testata del vasto appezzato di granoturco, dove pareva che un battaglione di cavalleria avesse galoppato in lungo ed in largo tutta la notte. È morta la Virginia! gridò quasi allegramente. E poi, a mezzavoce: Sar

D'altronde, lui ha i suoi trentasei anni, e certi fumi gli son passati... Per me poi, mi vergognerei di pensarci. Son contenta così; e contenta io, contenti tutti. Siete una brava donna sentenziò la Meroni. A proposito, potreste prestarmi un mezzo pane? Ve lo restituirei domani mattina... Pane?! Se siamo rimasti tutti senza!... Io non ne ho mangiato... non ne ho neppur visto...

Sarebbe stato sempre così, sempre... Ci doveva essere di mezzo qualche stregoneria... qualche vecchiaccia le aveva dato il cattivo occhio... Forse la Meroni... forse... Con questi pensieri, cercando nel buio della memoria un fatto, una data che le sfuggiva, Maria rimaneva intontita, ripetendo mentalmente le stesse parole.

Tutte si alzarono e la vecchia Meroni osservò seriamente che era sempre meglio prendere la Pasqua il giovedì santo, chè gli ultimi giorni non si poteva avere la testa al Signore perchè c'era la casa da ripulire e mille cose da pensare. Maria riprese il bastone che aveva lasciato cadere, e andò al lavoro con nuovo slancio, come nei bei giorni della sua massima attivit

Nessuno fiatava: la macchina sola si era messa a strepitare come un uragano. Cantiamo! mormorò la Meroni, impaurita. Cantiamo le lodi della Beata Vergine. Cominciate voi, Maria, cominciate!... supplicò la Menica, povera donna, con quella faccia di febbre. Non posso rispondeva Maria. Non posso. Aveva un peso sul cuore, un peso che le mozzava il respiro.

Cristina Scaramelli e Nunziata Meroni, la vecchia dal viso giallo e scarno, guardavano quella afflitta, dal campo vicino, traverso al filare ancora senza foglie. Non pare più lei! mormorò la Cristina soffocando un sospiro. Dopo la disgrazia della povera Giulia, la non s'è più rimessa! La povera Giulia?... Eh, si! le voleva un gran bene; ma se non fosse il resto... non sarebbe in quello stato!