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(impetuoso) A te spetta di tacere, e tacerai! (Indi a Lei) È inconcepibile che confondiate i provvedimenti suggeritimi da ponderate considerazioni con l'atto di un ostile congedo. Io mi sono proposto di ridonarvi il respiro d'una libert

L’infermo bevve; e i sorsi scendevano nella gola con un gorgoglio, a uno a uno, distinti, regolari. Poi successe un silenzio. E l’infermo parve preso da sopore: tutta la faccia gli si fece più cava; ombre più profonde, quasi nere, gli occuparono le occhiaie, le guance, le narici, la gola. Donna Laura si accommiatò dall’amica; se ne andò, trattenendo il respiro, pianamente.

Un alito caldo venne ad accarezzarle la guancia; ella arrossì, come soleva, ma respirò, bevve quel soffio consolatore, e rientrò nella sala poco prima del suo diletto.

Fu una combinazione fortunata; senza la gran somiglianza della signora Gabriella con vostro padre, mai vi sarei riescito forse. Federico fece un movimento di sorpresa, Camilla trattenne il respiro. Come? È di mio padre che avete a parlarmi? chiese l'ufficiale. ; e vi dirò tutto senza indugio.

Un brivido di freddo le corse per la persona allorchè il conte con una stretta di mano lunga e tenace parve volerle ricordare le parole ch'egli le aveva detto poco prima. Loreta respirò quando i cavalli, usciti lentamente dal viale ancora affollato, si misero a trotto per lo stradone che dava sull'aperta campagna.

Finalmente, voltando gli occhi grevi, li fissò con orrore sopra Emilia, sclamando: «Ah! questa visione mi perseguita fino all'ultimo respiro

Toi la bonté, toi le sourire, N'es tu pas le conseil aussi, Le bon conseil loyal et brave.... Ma io vedevo sul suo petto la camicia secondare il ritmo del respiro con una mollezza che incominciava a turbarmi come il fievole profumo di ireos esalato dai lenzuoli e dai guanciali.

Egli respirò due o tre volte forte, s'appoggiò alle spalle d'un suo collega come per sentire qualche cosa di caldo e di vivo accanto a , e ripigliò quella storia di morte: «Ad un tratto una parola orrenda mi suonò all'orecchio. « L'occhio s'è fatto vitreo. Non vede più.

I cavalli partirono ventre a terra. La lettera. La luna navigava tranquillamente pel cielo. Il profumo degli alberi saturava l'aria infocata e voluttuosa. Le foglie alitavano appena, come il respiro di un fanciullo. Non una nuvola. Le stelle palpitavano di una luce azzurrognola.

Io cercai il cuoco per dimandargli che cosa pensasse di quel personaggio. Ma lo trovai tanto affaccendato, che non ebbi cuore di scherzare. Stava facendo il caffè e aveva intorno una folla impaziente che gli toglieva il respiro. Gli sguatteri gli parlavano arabo, il Ranni siciliano, il calafato napoletano, Hamed spagnuolo, il signor Vincent francese.