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Uno più, uno meno, non fa gran caso!... rispose Tobia.... Il medico, nuovamente colpito da questo dardo fulminava l'organista con isguardi di fuoco... poi tentando una nuova scappatoia, saltò su a dire: E che cosa farebbe quel signorino se io mi rifiutassi di prestarmi ai suoi capricci... che lo espongono a commettere un delitto... e ad essere condannato in prigione per omicidio?...

E così a proposito di qualunque oggetto. Mi scusi tanto.... prego!... Avrebbe l'insigne cortesia di prestarmi il suo riverito compasso? Io lo ricambiavo dolcemente, tutte le volte che avevo da riaccendere la sigaretta, dicendogli: Dammi un po' la tua signora scatola di riveriti fiammiferi.

D'altronde, lui ha i suoi trentasei anni, e certi fumi gli son passati... Per me poi, mi vergognerei di pensarci. Son contenta così; e contenta io, contenti tutti. Siete una brava donna sentenziò la Meroni. A proposito, potreste prestarmi un mezzo pane? Ve lo restituirei domani mattina... Pane?! Se siamo rimasti tutti senza!... Io non ne ho mangiato... non ne ho neppur visto...

Ma lui ci stringeva la mano, ci parlava di qualche pubblicazione e ci salutava senza domandarci nulla. La giornata dopo che il Giarelli lo aveva fatto diventare celebre presentandolo ai lettori delia Ragione come autore del Mago un canto che sentiva del profumo dei suoi anni e che sgretolava il vecchio mondo come il canto satanico di Carducci lo pregai di prestarmi un libro. Figurati!

Al contrario... Non solamente voi siete in grado di prestarmi aiuto, ma fuori di voi, non avvi persona al mondo sulla quale io possa contare nel terribile frangente in cui mi trovo. Il furbo Torresani sapeva gi

Vi dirò lealmente l'opinione mia; ma voi promettetemi in prima di voler prestarmi orecchio pacato, e di non dare nelle smanie di un don Chisciotte per amore delle vostre Dulcinee. Glielo promisi, ed ecco com'egli continuò: Non pretendo, no, di dare un giudizio assoluto sul criterio di tutto il bel sesso milanese. Non sarebbe qui neppur cosa possibile.

Ti ricordi, gli disse, di quel tale che, faranno tre anni adesso, sedeva fra gli scribari dell'ufficio fiscale e che, per più mesi, venne a prestarmi aiuto nel mio gabinetto privato? Mi ricordo benissimo. Dal giorno che l'ho licenziato per non occorrermi più l'opera sua, non mi venne mai più veduto. Ma ora avrei bisogno di lui. Sapresti tu dove andarlo a trovare?

Ancora mi ricordo dei tempi in cui Ginesio era mio compagno d'accademia, curvi entrambi sullo stesso banco e sudanti sopra i cinque ordini d'architettura del Vignola, tra le modanature e i triglifi, tra le volute e i moduli. Ogni tanto, Ginesio perdeva il proprio lapis e mi diceva con la sua vocina giulebbata: Scusi.... perdoni.... mi farebbe l'immenso favore di prestarmi il suo signor lapis?

Vi sono sconosciuto, è vero; pure sperai che poteste egualmente prestarmi fede. Perdonate, signor cavaliere, e non sapendo risponder altro, aggiunse: fui molto infelice; più volte ebbi a pentirmi di non aver saputo evitare i lacci, che mi si tesero.... Il conte la guardò stupito. Perdonate, ve lo ripeto, lasciate che mi rimetta un momento.... che rifletta....

« Non posso dormire con questa camicia insaldata come una corazza. « E che posso farci? « Vorreste prestarmi una delle vostre? «Mi rispose una delle sue risate più sonore, più provocanti, più scandalose, da destare i vicini immersi nel sonno.