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De Nittis si accostò sorridente per stringere di nascosto la mano a Bice, mentre il curato, proseguendo a parlargli di letteratura, ripeteva con una certa aria di competenza il nome di Carducci. Oh! un grande poeta, egli rispose distrattamente.

Ma lui ci stringeva la mano, ci parlava di qualche pubblicazione e ci salutava senza domandarci nulla. La giornata dopo che il Giarelli lo aveva fatto diventare celebre presentandolo ai lettori delia Ragione come autore del Mago un canto che sentiva del profumo dei suoi anni e che sgretolava il vecchio mondo come il canto satanico di Carducci lo pregai di prestarmi un libro. Figurati!

Come sarebbe divertente la letteratura, se tutti i poeti emulassero i sonori giambi del Carducci, od il molle elegantissimo erotismo dello Stecchetti! se tutti i romanzieri spaziassero con voi nell'ambiente sereno della famiglia e della societ

A rivederci illustri mangiapani, A rivederci sulle barricate! Oh! perchè dunque non si processa l'autore di questi versi incendiarî e si lascia Olindo Guerini ai suoi studî prediletti? perchè non si processa Giosuè Carducci che versi più pericolosi scrisse prima che ponesse piede a Palazzo Madama?

Tutti i falchi della bella imagine di Giosuè Carducci, levati al volo in un punto, non basterebbero a dare un'idea lontana di quella gloria di pensieri, di giaculatorie, d'interiezioni alate, che gli balzarono fuori del cervello, all'udire quel nome. In gran confusione, per altro; che il colpo era stato troppo repentino, e una mente anche più ordinata della sua non avrebbe resistito. Come?

Delle Rime poi si hanno due antiche edizioni. Una pubblicata dal Pilli, Roma 1559; l’altra da Faustino Tasso, Venezia 1589. Un’ultima edizione delle Rime di Messer Cino, con cenni sulla vita e sulle opere, fu pubblicata a Firenze pe’ tipi Barbera 1862 ordinata con molta critica, insieme ad altre del secolo XIV, dal professore Giosuè Carducci.

Di studiosi specialmente versati nelle letterature classiche, in Italia ce n'era in fondo uno solo di grande valore: Domenico Comparetti. E il Comparetti, un po' per l'isolamento, che esclude i contrasti e i loro fecondi risultati, un po' per il suo temperamento, non professorale, non vago di teorie, non paziente di propaganda, non si propose il problema delle condizioni e dei bisogni della sua disciplina in Italia. Per lo meno, non lo studiò con l'ardore del Carducci, del D'Ancona, del De Sanctis: tirò diritto per la sua via, ampia e luminosa. E quindi, per gli studî dell'antichit

Senza dubbio, il nostro Parlamento dev'essere onorato di veder sedere nei suoi stalli un D'Annunzio, un Panzacchi, come il Senato un Carducci; ma più a ornamento che ad altro. O deve rassegnarsi a veder sparire l'artista davanti all'attivit

"Si può vedere il Museo di Pittura?" "Porqué no, caballerito?" La portinaia mi schiuse le porte del Collegio maggiore di Santa Croce, e mi accompagnò nell'interno. I quadri son molti, ma fuor di qualcuno del Rubens, del Mascagni, del Cardenas, di Vincenzo Carducci, gli altri son quadri di pochissimo pregio, razzolati qua e l

Io fo tanto di cappello al Carducci, trovo gustosissimo lo Stecchetti, delizioso De-Amicis, appetitoso lo Zola, squisitamente arguto il mio ottimo Farina; ma pure io mi riterrei assalito da un primo sintomo di imbecillit