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Desiderate tabacco? interruppe il notaro amico dell'ordine, il quale aveva nome Bambagino Grifi, e pavoneggiando mostrò una magnifica scatola. Stupenda! Superba! esclamarono a coro i circostanti. Questa è nuova di zecca. A quante siamo arrivati?

Si lavora energicamente sotto il sole tropicale che trasforma la mia 74 in una vera scatola di cottura.

Bruno aveva osservato che le labbra di lei avevano un rosso inverosimile e che troppo sovente apriva una scatola d'oro legata a una catenella che le pendeva dal fianco e guardandosi in uno specchio piccolo, si passava sul viso, rapidissimo, un minuscolo piumino.

La casa che occupavamo noi è abitata dal console di Grecia in Suez che aspetta di poter partire pel campo del re. È persona gentile e cordiale quanto mai, che appena saputo del nostro arrivo ci manda in regalo vino, cognac e qualche scatola di conserve. È inutile e impossibile dire con quanta festa le accogliemmo e con quanto gusto le divorammo.

Eppure, credete a me, non c'era pericolo che i due uomini si rassomigliassero mai, neanche fisicamente. Il conte Jacopo era di membra asciutte, risecchito e duro come un santo della scuola Bisantina. Per altro, non ve lo immaginate diritto sulla persona. Forse lo era, ma non appariva punto, poichè egli teneva volentieri il collo rannicchiato nella cravatta, nascosto sotto il bavero del soprabito, come le testuggini usano nasconderlo sotto l'orlo della loro scatola ossea. Certi diplomatici camminano così per vezzo; ma sicuramente hanno imparato da qualche ciambellano come il conte Malatesti. Quel collo rannicchiato d

Ah no, nemmeno gli avrebbe scritto. Nel suo cassetto, insieme con gli altri ricordi ch'ella lasciava a conoscenti ed amici ce n'era uno per lui, un anello di zaffiro ch'egli aveva ammirato. Era in una piccola scatola suggellata, con l'indirizzo di pugno della Teresa: «Al signor conte Guido di Reana, sottotenente di vascello, a bordo del Cristoforo ColomboMario Vergalli avrebbe avuto la bont

Metti a posto anche questa scatola di sigarette e questo portafiammiferi.... Teresa Mario Fammi il piacere, Teresina, apri un po’ quella finestra. Qui dentro, si soffoca: l’odore di questi fiori d

Degli armati, fatto il tiro, due resterebbero a ogni evento, gli altri se ne ritornerebbero. Qui Santo che non aveva potuto trovar modo di dir la sua, e pur bramava di far vedere che non era un minchione, cavò fuori da uno de' tanti taschini del panciotto una scatola di bosso, vi battè da un lato con le due dita, l'aperse, e la presentò al zu Turiddo.

Chi l'ha visto più? E... Fortunata? Chi ne sa più nulla? L'impiegatuccio, dopo aver accesa la sigaretta con un fiammifero della scatola di Graziella, se ne andò, lentamente, tutto pensoso. Ma la stiratrice gli aveva mentito per compassione. Pochi giorni prima, a Santa Lucia, ella aveva adocchiata Fortunata, con un bambinello. La fiorista vestiva di nero.

Graziosamente ella abbandona il viluppo delle vitalbe per guardarsi in uno specchietto ch’ella ha dentro una scatola di smalto insieme con un po’ di cipria e col piumino. Ne profitta rapidamente per incipriarsi il naso. La Salvestra. Non ci si bada. È tempo di ciliege. La Rondine. Sentite, Salvestra. Bisogna fare qualcosa. La Salvestra. Sentiamo. La Rondine.