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Ella scosse la testa, e, continuando a mirare il segno rosso, le si venne dipingendo sul volto un passaggio di emozioni variatissime, che finirono in un dolce languore, in un rapimento, in una specie di estasi concentrata; per cui si lasciò cadere lo specchietto in grembo, e stette immobile, cogli occhi fissi in un punto noto a lei sola.

Messer Agapito si fece innanzi a uno specchietto che pendeva all'intelaiatura de' cristalli della finestra ad aggiustarvisi con miglior garbo la pezzuola da collo. E così? gridò egli dopo un momento. Anna, marmottona, vieni o non vieni? Mi vuoi proprio far perdere la pazienza? Anna entrò correndo tutta affannata con in una mano l'abito penzoloni e nell'altra la spazzola. Finalmente!

Ora, mi pareva davvero che a quel luogo d'antica pace e d'antica fisonomia mi dovessi sentire estraneo in tutto. La stanzetta secentesca, que' quadretti in cornici dorate a rigonfii e volute, l'ornato e marmoreo gratino della badessa, la bella mensola addossata a una parete sotto uno specchietto veneziano dal vetro tutto chiazze si bagnavano ancora delle ultime luci che vi piovevano da un'alta finestra. Ma gi

Dovevano essere le dieci: qualche rumore saliva dal vicolo, qualche rondine nera passava davanti alla finestra stridendo come i pensieri che le attraversavano la mente. La camera aveva sempre lo stesso squallore, ma un profumo di muschio la riempiva: infatti tre o quattro boccette dalle forme bizzarre lucevano dinanzi allo specchietto nel mezzo del comò. Una candela di stearica rosa, bruciata a met

Una squallida stanza di locanduccia. Un letto disadorno, basso, con accanto una culla napoletana, vuota. Un baule ai piedi del letto. Una tavola con su l’occorrente per scrivere. Poche altre misere suppellettili, tra cui un cassettone e un lavamani. Sopra il cassettone, un biberon, qualche fiala, uno specchietto, dei pettini. Sparsi qua e l

Poi scompariva di nuovo, per ricomparire dopo tre o quattro giorni come un luminello riflesso da uno specchiotto lontano. Lo specchietto era a Cadenabbia.

Ei non poteva guardar da vicino al dissotto di stesso; il volume del collo ne lo impediva; la sua piccola testa era inchiodata su quell'enorme piedestallo nella direzione degli astri e dello specchietto dell'organo, ed era con grandissimo stento e ancora allontanando il piatto verso il centro del tavolo, che il povero uomo riusciva a vederne il contenuto e a prenderne la propria parte.

Agapito stava innanzi a quello specchietto che pendeva dall'intelaiatura dei cristalli alla finestra, e si faceva bagnòli di una sua acqua di farmacia alla graffiatura del naso. Signor zio, è in tavola, disse la nipote, entrando sollecita.

Graziosamente ella abbandona il viluppo delle vitalbe per guardarsi in uno specchietto ch’ella ha dentro una scatola di smalto insieme con un po’ di cipria e col piumino. Ne profitta rapidamente per incipriarsi il naso. La Salvestra. Non ci si bada. È tempo di ciliege. La Rondine. Sentite, Salvestra. Bisogna fare qualcosa. La Salvestra. Sentiamo. La Rondine.

Essi avevano risparmiato tal boccone di pane, tal bicchiere di vino, tal pezzetto di carne per comperare quella giarra di cristallo, quello specchietto, quella pezzuola di seta, quelle fibbie di acciaro per le scarpe del prete, per la cintura della ragazza. Ecco il ferro a spianare del babbo, le armi di famiglia!