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È posta in una piccola isoletta tanto sterile ed infelice che solo pare cosa maravigliosa a dire, perchè così essendo sia pur abitata. Poichè non produce non solo cosa alcuna al vivere necessario, fuori che sale, ma ne anche una gocciola d'acqua si ritrova. fin ora hanno trovato modo de far cisterne o conserve per servirsi di quella che piove; come che una sola conserva sia nella fortezza, la quale per ogni occorrente necessit

La casa che occupavamo noi è abitata dal console di Grecia in Suez che aspetta di poter partire pel campo del re. È persona gentile e cordiale quanto mai, che appena saputo del nostro arrivo ci manda in regalo vino, cognac e qualche scatola di conserve. È inutile e impossibile dire con quanta festa le accogliemmo e con quanto gusto le divorammo.

Subito appare un altro servo con un tavolo, o meglio uno sgabello alto, che depone fra noi, ed un secondo vi adagia un gran vassoio coperto da piatti con pasta di semola, latte coagulato, pezzi di diverse torte, formaggio, ulive, specie di caramelle, conserve, dolci, pezzetti di pane e qualche cucchiaio, che però non fecero che da comparsa.

Maria Bisaccia era un’ortonese, un po’ pingue, di carnagione lattea, d’occhi chiarissimi; aveva la parlatura molle, e i gesti lenti e delicati come colei ch’era usa esercitar le mani quasi sempre tra la pasta dolce, tra li sciroppi, tra le conserve e tra le confetture.

Tutte quelle conserve, quelle mostarde di gusto inglese che Paolo Spada sovrapponeva alla cucina francese, finivano di stordirla nelle sue quietissime inclinazioni culinarie.

La Carmela in quei tre anni s'era cucito tutto il corredo, s'era preparati molti ricami in colore, per le poltrone del suo futuro salotto, aveva imparato a fare delle conserve, a riporre le frutta per l'inverno, a preparare dei liquori casalinghi, per essere una massaia modello.

Alessio allora andò in cucina dove l'Orsola stava preparando certe conserve di suo gusto ed io mi posi al cembalo. Da quanto tempo non me ne occupavo più! Le cartelle di musica si trovavano in un grande disordine. Non sono mai stata una esecutrice di molto valore, avendo piuttosto disposizione per il canto che per la musica, ma conoscevo abbastanza bene gli spartiti di Porpora e di Scarlatti.