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Graziosamente ella abbandona il viluppo delle vitalbe per guardarsi in uno specchietto ch’ella ha dentro una scatola di smalto insieme con un po’ di cipria e col piumino. Ne profitta rapidamente per incipriarsi il naso. La Salvestra. Non ci si bada. È tempo di ciliege. La Rondine. Sentite, Salvestra. Bisogna fare qualcosa. La Salvestra. Sentiamo. La Rondine.

E alla rossa, che mordeva gli origlieri e si torceva tra le coltri, gridò, ridendo: Toh, rossa! Le ciliege! E fattene buccole!...

Se noi possiamo interpretare in questo modo il silenzio di Ariberti dovremo anche aggiungere che quella transazione doveva portarne dell'altre con . Queste cose son come le ciliege, che una tira l'altra, e a poco per volta vi corre anche l'albero. Non rispondete? esclamò l'inglesina, scuotendogli dispettosamente il braccio. Ma che razza di uomo siete voi mai?

Se ci fossero delle persone con due dita di testa ci lascierebbero entrare senza farci fare anticamera e senza buttar all'aria i cesti come se fosse roba rubata. Tirano fuori tutto, mettono le mani in tutto, cacciano il risotto nel salame, la torta nello stufato, le ciliege nell'insalata e l'arrosto nella minestra. Ci vuole dello stomaco a mangiare il soccorso.

Tante volte, quando mi cercano, chiedono di quella delle ciliege... È il tempo loro disse la suora, arrossendo Domani glie ne faccio avere. Domani me ne vado. Ma no! esclamò l'altra, scotendo il capo. Non voglio che se ne vada così presto! Ancora non siamo in gambe, figliuola! E le carezzò i capelli, col suo solito atto materno che le ingraziava le ricoverate più difficili.

La suora immaginò che pregasse. Si intenerì. Stese la mano, dopo un poco, e lievemente glie la posò sulla spalla. A che pensa? Penso mormorò l'Ercolano al sogno che ho fatto stanotte. Ho sognato delle ciliege. E mi pareva di averne pieno il grembiale e di mangiarne tante, tante!... Ciliege? Le adoro. S'era fatta lieta. Si dimenticava.

Carolina era bruna, aveva gli occhi neri e dolci, aveva le labbra rosse come le ciliege, le mani piccole piccole, bianche come la farina del suo molino. E durante la mia breve dimora a Cassino il mio amico Cataldo non aveva fatto che parlarmi di lei. Ricordo le sue parole: Francescone ha lasciato in questo molino due pietre preziose...

Venne la sera, la notte, ma sua moglie, quantunque avesse paura a dormir sola, fu inesorabile, e l'indomani soltanto, quando il marito tornò pentito di chiesa, essa gli riaperse l'uscio e le braccia. Dopo d'allora Giorgio cominciò a transigere con lei; e, si sa bene, le transazioni sono come le ciliege: la prima si tira dietro le altre.

Or ora, or ora disse Diana prendendo alcune ciliege e levandone il nocciolo... Ecco... Apri la bocca, Bebè. Ma Bebè non voleva essere imboccata, voleva mangiar da ; ciò che diede luogo a una breve contestazione tra madre e figliuola. E poichè Bebè principiava a strillare, Varedo si turò gli orecchi con le dita. Zitto, Bebè! disse Diana. Il pap

La indifferenza di quella bruna con occhi nerissimi, capelli così folti che pareva dovessero affaticarle la testa, con labbra rosse e fresche come ciliege, era riuscita ad irritarmi, a mettermi in puntiglio, anche perchè vi avevo sospettato un artificio, un'insidia, e volevo prendermi la rivincita.