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Or hotti Io posto perché la vigilia della nocte tu la spenda in questo? Certo no, ma perché tu la spenda in vigilia ed orazione, acciò che la mactina, disposto, tu vada a celebrare, e dia odore di virtú al popolo e non puzza di vizio.

Un buon odore aromatico si diffuse per la cucina, che era sala da pranzo, anticamera e salotto ad un tempo. Riuscir

Queste ondulazioni coprono un lurido carname... La sabbia ha i luccicori d'un drappo funerario tessuto d'argento... Sono però vermi e non fili d'argento! Tranquillizzati, quei vermi non ci mangeranno. Ora mi spiego questo strano odore aspro, amaro e dolciastro. Fra quei cadaveri e quelle carcasse, vi sono dei carichi di pelli, spezie, spugne, tabacco, che cuociono sotto la sabbia.

Dopo ammannite le vivande e infilzati i polli allo spiedo approntava il girarrosto, e sorvegliava con occhio vigilante tutte le cotture. Le varie esalazioni della cucina spandevano intorno un odore eccitante; e tutte quelle voci sommesse o sonore che uscivano dai diversi recipienti, tutte le note basse od acute dell’ambiente armonizzavano fra loro e formavano una sinfonia gastronomica strana.

Finalmente un moccolo sospeso lingueggia giallastro e ci guida verso dei pacchi enormi di sonno e di odore di stiva. Su, alzati! dice il maggiore scuotendo uno dei dormienti. E' un disertore austriaco. Indovino i piccoli occhi celesti nel viso biondiccio. Breve interrogatorio. Appartiene alle truppe d'assalto, parla Italiano, si dice slovacco. Ha lavorato in Italia in una fabbrica di birra.

GIACOMINO. Cappio, accendi quella profumiera, ché spiri odore. ALTILIA. Io non voglio altro odore che quello che spira dai vostri onorati costumi e gentilissime maniere. GIACOMINO. Mangiate di questa vivanda, se vi piace. ALTILIA. A me sol piace quello ch'a voi piace. Ma voi perché non mangiate, anima mia?

Il selvaggio odore della razza negra offendeva le nari dell'Americano.

che vedi che in questo mezzo, che Io v'ho posto, dimostrano la loro perfeczione e l'amore schiecto che hanno a me, procurando sempre la salute de' proximi col molto sostenere. Adunque Io gli purgo, perché facciano maggiore e piú soave fructo, con le molte tribulazioni. Grande odore gicta a me la pazienzia loro.

Brutto, davvero, brutto di fuori; ma buono di dentro come i tartufi. si argomenti dal paragone che mastro Pasquale ci avesse buon odore; che anzi egli sapeva maledettamente di colla e di segatura, e, come ciò non bastasse, ci metteva di costa il tabacco, ch'egli fiutava di sovente, e non del migliore; il che non vuol gi

Passò almeno un'altra ora. Nello stanzino l'aria aveva un cattivo odore di cenci, perchè la piccola finestra non si apriva quasi mai; poi i suoi vetri sporchi lasciavano passare un lume triste. Giorgi non si muoveva. L'altro sempre intento nel suo volto si sentì salire improvvisamente dal fondo della coscienza quella inesprimibile verit