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Siano fornite le milizie di quartieri e di ospitali che loro sono urgentemente necessari, capitali i più preziosi per le convenienze del Principato. Se no, a nulla servono le bene intese e solide fortificazioni, gli utensili, gli attrezzi da guerra, armi di buona tempera e ben conservate, se non vengono difese le une e maneggiate le altre da destro e robusto braccio».

Le armi vecchie e rugginose avevano dunque disamorato i venturieri a detergerle in Italia, ed Oltremare. Restava soltanto qua e l

«Voi siete in oggi parte importante, vitale, dello Stato più popoloso, più forte per posizione, navigli e armi, d'Italia. Primi a levare in esso il grido di libert

Erano diventati entrambi agricoltori per forza; uno avrebbe preferito il mestiere delle armi l’altro i piaceri della citt

L'arrivo però di questa moltitudine di abitatori del contado, il sinistro loro aspetto, le armi che sforzavansi di nascondere, e le parole che loro uscivano di bocca, dovevano porre in trepidazione la pubblica autorit

I cittadini consegneranno tutte le loro armi offensive, dal verrettone alla lancia, dal pugnale alla spada, sotto pena di essere condannato alla gleba chiunque alcuna di queste armi nascondesse.

I loro corpi sono avviluppati in pelli di orso, di lupo, di capra, il teschio dell'animale ne ricopre la testa; le loro barbe rosse sono lunghe, fluenti, lunghi i capelli rossi, spettenati, arruffati, estremamente sudicio il volto. Le loro armi sono gigantesche: Lancie, alabarde, bastoni ferrati.

Avevan mandato un battaglione di fanteria marina per riprenderlo, ma le guardie civiche che c'eran dentro dissero: marameo! Fuoco! ordina il comandante del battaglione, un tedesco. I soldati che son dei nostri, non gli badano neanche e un ufficiale, nostro veneto anche lui, esce dai ranghi e grida: Giù le armi. Il tedesco va in furia e si slancia sull'ufficiale....

Egli portò invece le armi contro il re di Gorgora, e fatta con esso la pace, si ritirò nei propri stati, ove morì il giorno dell'Epifanìa dell'anno 1478. Dopo la morte di Uzunhasan avvennero nella Persia i più gravi sconvolgimenti, che portarono finalmente la esclusione dal trono della sua dinastìa.

Il trionfo di Melazzo fu comprato a caro prezzo; il numero dei morti e dei feriti nostri fu immensamente superiore a quello del nemico. I generali Cosenz, Corte e Corrao allora colonnelli furono tra i feriti. E qui giova ricordare le armi pessime di cui han dovuto sempre servirsi i nostri poveri volontarii. Colpa principale, il Governo Sardo.