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Il vetturale si arrestava ad ogni osteria, il cavallo non andava mai avanti, e arrivammo a Como dopo la partenza dei battelli a vapore. Essendo costretto di attendere l'indomani per continuare il viaggio, avrei potuto visitare la citt

Ed egli era costretto a rispondere: Pur troppo la condizione è sempre gravissima... C'è una sosta, ecco... Partirò stasera a ogni modo... Ma lo fai il discorso? Sicuro; rimango appunto per questo... Mi pareva d'aver assunto un impegno morale... Ah, beati quelli che stanno fuori della vita pubblica! Altri insistevano per aver biglietti.

La filosofia, le scienze esatte, la politica, il giornalismo, l'insegnamento, gli affari, pur ricercando forme sintetiche di espressione, dovranno ancora valersi della sintassi e della punteggiatura. Sono costretto infatti, a servirmi di tutto ciò per potervi esporre la mia concezione.

Io avrei preferito ch'ella m'offrisse qualche pretesto di ribellione, per non trovarmi costretto a denudare la mia ributtante vilt

E' godeva, malgrado ciò, di una moltitudine di dimestichezze assai bizzarre e che riesciranno affatto incredibili ne' paesi protestanti e volteriani. Indico i meno impudichi e ne chieggo scusa ai lettori, cui son costretto guidare per questi cunicoli da cloaca. Egli imponeva le mani nude sul ventre delle donne incinte per facilitare loro il parto.

Infeudato così questo castello con altre due terre alla casata de’ Vergiolesi, non è meraviglia se il capitano una volta costretto ad esulare, e dai Neri assegnatolo al suo partito, nutrisse brama di porvi stanza.

Inconsapevoli, tutti congiuravano contro di me, tutti facevano a gara nel ferirmi. Quando mi avvicinavo a qualcuno dei miei, mi sentivo ansioso e pauroso come se fossi costretto a rimanere al fianco d'una persona che, avendo tra le mani armi terribili, non ne conoscesse l'uso e la terribilit

Hassarn che aveva sguainata la scimitarra, circondato da ogni lato, fu costretto ad abbandonare ogni difesa e a lasciarsi arrestare. A cavallo, comandò il pasci

²²⁸ Iulian., 296, 2 sg. Giuliano, essendo stato, fin dalla fanciullezza, perfettamente chiuso ad ogni influenza che lo potesse piegare ed aprirgli l’anima al fascino del Cristianesimo, era nelle condizioni di spirito e di pensiero necessarie per poterlo scrutare criticamente e per analizzare, da un punto di vista affatto oggettivo, gli elementi di cui si componeva, le tradizioni su cui si appoggiava. Infatti, il Cristianesimo partecipa necessariamente a quella condizione caratteristica di tutte le religioni, di essere, cioè, intangibili, perfette, provate, evidenti per chi ci crede a priori, e di sfasciarsi, come nebbia al sole, per chi le guardi senza la lente di una fede preventiva. Tutte le religioni, passate e presenti, hanno la certezza di un fatto constatato per chi le professa, e paiono addirittura assurde a chi ne sta fuori. Non c’è uomo, per quanto pieno di stesso, il quale non si senta costretto ad ammettere che, talvolta, possa aver ragione chi ha un’opinione diversa della sua. Ma non c’è Cristiano al quale possa mai passar pel capo la possibilit

Qualche volta mi pareva che i suoi occhi si avvincessero alle mie nude caviglie. Di primavera le tre finestre aperte mandavano su a vampate, nei raggi del sole, il profumo nuovo delle violette. Spesso un colpo di vento scompigliava d’improvviso tutte le pagine de’ miei libri. Ed io ridevo. Egli no. Egli seguitava a parlare, impassibile, un po’ curvato su me. Qualche volta il suo respiro mi toccava le mani. Ciò mi dava noia. Quasi di nascosto le ritraevo. Allora i suoi occhi diventavano scuri. A poco a poco la sua voce mi girava intorno, come si gira intorno ad una preda. Quest’uomo di trentacinque anni, questo mio educatore, questo prete, aveva una faccia consumata, non saprei dire se dal vizio, dall’astinenza o dal dolore; sembrava intelligente: forse non lo era; sembrava un malato, un incatenato, un soggiogatore di uomini costretto a servirli, un distruttore di obbedienze curvato a fatica sotto il giogo dell’umilt