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Ma bisognerebbe essere idiota. Io voglio un attestato della mia partecipazione a questa grande opera, non per farmene una spada, ma un origliere. Voglio poter dire: sono padre! Non sarei giammai tanto assurdo per dire: ecco un bastardo! mi comprendete voi, Eccellenza? Io comprendo che tu sei un indegno furfante, che ti trovi in gambe nel bene o nel male.

Tale è il primo attestato rilasciato dal Güssfeldt al Rey, che divenne, d'allora in poi, la sua guida prediletta, accompagnandolo, come vedremo, ad azzardatissime esplorazioni.

«Dovrei poi reputarmi sfortunato davvero se da questo ufficio di benevolenza me ne dovesse venire soprassoma di fastidii quale sarebbe certamente quello di scapitare nel concetto onorevole di cui vi degnaste darmi pegno egregio. Per parte mia fermo di rinunziarlo non ne serberò meno l'animo grato, e vi professerei profondissima la riconoscenza se in attestato della sincerit

No, mormorò Rosen, è impossibile...; dei legami di famiglia.... dei doveri... duolmi sinceramente di dover respingere un'offerta così onorevole; anzi io devo accommiatarmi; sono atteso per stassera al villaggio. Bene, bene, disse l'altro, sia come non detto; aggradite ad ogni modo prima di partire un attestato della mia ammirazione per voi e della mia gratitudine pel vostro paese.

L'ho fatta salire, l'ho fatta salire s'affrettò a rispondere l'intendente; ho promesso una somma enorme, ho detto che il prezzo lo fissasse lui. Ma nulla.... l'ostinazione di quel giovane fu invincibile. Pare ch'egli abbia una specie di arlia per quella bestia.... Fu un attestato di riconoscenza del povero Principe, per un import.... Basta! disse il Duca, rosso come un galletto....

«L'Imperatore nel porre sotto ai miei ordini il reggimento degli Zuavi mi ha dato un prezioso attestato di amicizia. Io ho creduto di non poter meglio accogliere questa truppa scelta, che fornendole immediatamente l'occasione di aggiungere un nuovo glorioso fatto a quelli che sui campi di battaglia d'Africa e di Crimea hanno reso così terribile al nemico il nome degli Zuavi. Lo slancio irresistibile con cui il vostro reggimento, sig. Colonnello, ha mosso ieri all'assalto, ha meritato tutta la mia ammirazione. Avventarsi contro il nemico alla baionetta, impadronirsi di una batteria, sfidando la mitraglia, è stato l'affare di pochi istanti. Voi dovete essere altero di comandare a siffatti soldati, ed essi debbono essere felici di obbedire ad un capo quale voi siete. Io apprezzo altamente il pensiero che hanno avuto i vostri Zuavi di condurre al mio quartier generale i pezzi d'artiglieria presi agli austriaci, e vi prego di ringraziarli in mio nome. Io mi affretterò d'inviare questo bel trofeo a S. M. l'Imperatore, al quale ho gi

Si valgono: la scelta sarebbe impossibile. Ma il risultato di tutto ciò non si fece attendere. Il duca di Balbek però, innanzi di mettersi all'opera seriamente, esigette, per iscritto, il mandato di cooperare ad assicurare la successione del re Taddeo. Suo zio, ministro del re Claudio, gli rilasciò questo attestato come pure la copia autentica della lettera di re Taddeo e della risposta di re Claudio. E gli è precisamente questo documento essenziale dell'affare, cui non ò, e che mi occorre. Le lettere dei due re, copiate da un gesuita disgraziato, non

Nel r. archivio di Napoli, reg. di Carlo II segnato 1291, A, fog. 88, si legge un diploma dato il 8, forse di gennaio 1275 o 1276, ch'è un attestato del servigio feudale prestato a Capua da Riccardo Loria per , Giacomo, Roberto, Ruggiero, e due donne tutti della stessa famiglia, che aveano diviso tra loro i castelli di Loria, Lagonessa e Castelluccio in Basilicata.

Noi siamo oggi posti tra i misogini, che seguono il Leopardi e lo Schopenhauer nel loro disprezzo per le donne; e tra i femministi, che lavorano a fare della donna non la compagna, ma la concorrente e la rivale dell'uomo. E l'arte? Non era l'arte la grande consolatrice? Lo Schopenhauer e il Leopardi, negando tutte le altre cose, non avevano attestato il sovrano potere dell'arte?

E un fatto attestato persino nei rapporti militari del generale pontificio ministro Kanzler, che alla rivoluzione romana mancarono le armi promesse dal Comitato nazionale, in cui sconsigliatamente fidando migliaia di giovani, si esposero contro le truppe regolari, nella sicurezza, tradita, che sarebbero loro state distribuite le armi al momento d'incominciare la lotta; invece furono inermi ed abbandonati! Niuno al mondo potrebbe accusarci di mendaci nel ricordare che facciamo questa verit