United States or Tonga ? Vote for the TOP Country of the Week !


Il signor Bazzetta ritto in mezzo a un mucchio di bende, di fiale, enumerava al medico le operazioni da lui praticate, e vi aggiungeva coll'usata garrulit

E si avviò con quel passo misurato, frettoloso, lento, delle persone abituate a far sempre la medesima strada. Baccio intanto si preparava ad andar per il medico il quale teneva la sua dimora legale a una grossa borgata a tre leghe dal nostro villaggio. Ma non fu senza arricciare il naso che Bazzetta rispose alla proposta del campanaro il quale pel primo pensò alla necessit

Il dottore lo lasciò uscire, e, senza darsi pensiero alcuno di quella strana precedenza data alla sua bestia da Baccio, andò ai fornelli, ne tolse di sotto una fascina, la gettò sul fuoco e, voltogli il dorso, e spalancate le gambe, prese di buon grado la tazza di vino presentatagli da Bazzetta.

Uh! signor Bazzetta, continuava la vecchia, se provasse. Qui vede... mi fa sempre tac, tac, tac. Gi

Ci sono tanti che aspettano!... Il Bazzetta venne allora in aiuto dell'infelice organista, cui le parole del sacerdote impaziente avevano dato il tremito. D'un balzo gli fu alle spalle, e, guidatagli la mano, gli infilzava sulla forchetta il boccone migliore.

Queste proposte e queste risposte si ripeterono, con diverse parole da una parte e dall'altra, molte volte. E mi parve che la missione del signor Bazzetta restasse senza frutto. Venni confermato quello stesso giorno nella mia opinione. Dopo il desinare, quando don Sebastiano si fu ritirato, il curato disse ad Aminta che aveva a intrattenerlo di cose molto importanti.

Così, in vera santa pace, il facondo Bazzetta cominciò: Dicevamo dunque che era arrivato a Zugliano il De Emma e che la curiosit

La mattina del 21, e mentre che la plebaglia furibonda stendeva tavole di proscrizione, il Consiglio comunale elesse una reggenza provvisoria, composta del generale Pino, dei conti Carlo Verri, Giacomo Mellerio, Giberto Borromeo, Alberto Litta, Giorgio Giulini, e del signor di Bazzetta: tutti i quali, tranne il generale Pino e il conte Carlo Verri, erano Austriaci più o men puri.

Pareva che tutta quella burrasca si fosse scatenata apposta per farmi sentir meglio la pace profonda del Presbiterio. Dopo una settimana io mi chiedeva se, per caso, tutto quell'imbroglio, non fosse un sogno: non aveva più incontrato il sindaco, il Bazzetta.

Risparmierò quindi di ricordarmi i discorsi o meglio i monosillabi che furono scambiati in quella mezz'ora di pasto frugale, dopo il quale il medico si accommiatò e sparve sulla sua rozza per la porta da cui era giunto la sera. Bazzetta mi invitò ad uscire per prendere una «boccatinina» d'aria, e visitar poi la sua farmacia dove,