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In quell'ora l'ottobre era agli ultimi suoi giorni il vicolo, affatto deserto, offriva a' sorci o a qualche cagnuolo abbandonato e vagante la copiosa vettovaglia de' suoi rifiuti e della sua spazzatura, ammonticchiati qua e l

Tre giorni fa, in una scura e fetida vanella d'un palazzo in via Tribunali, d'un subito, qualcosa cadde con un tonfo sordo, e spaventò i sorci che frugavano tra i cocci sparsi e le immondizie e i rifiuti di quelle ruine borghesi ond'escono, continuamente, a turbare i pranzi delle immonde bestie, le improperie delle serve e i pianti dei piccini impertinenti. Cadde dunque qualcosa.

Furono prese infinite precauzioni per non entrare nelle trappole tese dai nemici, ma non tutti i sorci hanno gli accorgimenti necessari per evitare le insidie, e burlarsi degli insidiosi; molti furono accalappiati, ed era indispensabile di non muoversi, di non dar segno di vita, per non eccitare sospetti.

Avrai il tuo piatto dolce tutti i giorni, disse volgendosi indietro sul secondo pianerottolo a sorridere ad Anne-Marie, mentre il violino, impigliandosi nella ringhiera, per poco non le fece cader di mano la gabbia dei sorci e il rotolo di musica e la valigetta. Un giorno sar

Una signora sentiva una miriade di sorci correre sopra il suo corpo; finiti questi si credeva circondata da infiniti mosconi che la punzecchiavano. L'allucinazione durava una mezz'ora e tutti i giorni aveva luogo. Un'altra signora si credeva d'essere preda d'una quantit

E i guanti, dov'erano? , , in tasca. Il fazzoletto? . E i sorci? Quelli li portava Fräulein, che aveva anche il violino, e il rotolo della musica, e la valigetta. Il baule di Anne-Marie era gi

Forse dunque è una vita piacevole, la vostra, o mendicanti confitti come cariatidi fra le rughe dei muri, in fondo alle vie che le industrie frodolente ricoprono di notte, di fuliggine e di noia mortale?... Del Cielo?... Ne volete, sorci presuntuosi? Il cielo non è più, per voi, che uno spiraglio sbarrato di fili telefonici!...

Basta, di quelle adunanze Marfisa lasciò un itinerario ben da risa. In quel caffè venien certe figure da' paladin antichi discendenti, abitanti in castei pien di fessure, puntellati i canton, rotti e pendenti, con le finestre metá di scritture, metá di vetri avanzati dai venti, e con porte che, chiuse, non che a' sorci, non impedien l'ingresso a' cani, a' porci.

La è una bestiolina tanto carina e quietina," e nuotando svogliatamente e parlando talvolta a stessa, continuava Alice, "e fa le fusa per benino quando giace accoccolata presso al focolare, leccandosi le zampine e nettandosi la faccia e l'è tanto soffice e soave alle carezze e l'è proprio un paladino nell'afferrare i sorci oh mi perdoni!" sclamò di nuovo Alice perchè questa volta il Sorcio aveva il pelo tutto arruffato, e sembrava offeso immensamente, "Noi non ne parleremo più se ciò le incresce."

Si avvicinava il termine della vita di Rosina; i rettili più schifosi, le tarantole, i sorci le passavano sul volto, sulle braccia, su tutte le membra; l'aria mofetica, pesante e diacciata, il lungo digiuno avevanla estenuata; ella gi