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«Respingere i Francesi! sclamava un villano, forte a vederlo come un leone: bella parola! Ma, che i Francesi vengono per far male a noi soli? «...! quell'ultimo pochino di male, che non ebbero tempo a farci gli amiconi Alemanni! «E le donne? diceva un giovinotto, che aveva viso di essere ammogliato di fresco: i Francesi le oltraggieranno!

Pure da questo medesimo pensiero, che soleva essere un gran dolore per lui, gli veniva talvolta un raggio di conforto. Era certo la signora Federica che faceva apparir Lucilla un po' frivola; se avesse scritto ella stessa, sarebbe stato ben altra cosa. In ogni modo, quando la mente del nostro giovinotto correva a Milano, essa ne tornava indietro piena di gravi preoccupazioni.

Li avete letti, i miei; letti ed approvati; interruppe il Passano. Non vogliate defraudarmi della parte mia. Diteglielo voi, madrina; soggiunse il giovinotto, vedendo che il principale nicchiava; diteglielo voi, che ha da leggere. Mio figlio mi fa piacere, se legge; rispose madonna Bianchinetta. Quando legge dei suoi viaggi, mi par di viaggiare con lui. E che bel viaggiare! aggiunse il Passano.

Per altro, dacchè il giovinotto era libero e viveva lontano dalla Curia, il conte di Santasillia prendeva il sopravvento sull'abatino, come lo chiamavano qualche volta gli amici suoi per amabile celia, e come lo chiamava schernendolo il buon popolo veronese, che lo vedeva di cattivo occhio per via dei quattrini che mandava al Papa.

E non credesse poi che ci fosse voluto tanto a sradicar dalla memoria del giovinotto la mala femmina di cui i di Reana avevano un così grande sgomento; la ferita era bell'e rimarginata fin dall'arrivo di Guido a Venezia e bisognava pur riconoscere che la sirena non aveva tentato nulla per accalappiar nuovamente il suo merlo.

Ma noi abbiam detto che il giovinotto era in un momento di raccoglimento spirituale, in un bisogno di vita raccolta, come gli capitava di tempo in tempo, quando la nausea e la stanchezza della vita allegra lo spingevano verso idee di ordine e di riposo.

Che l'ingegnere vagheggiasse un matrimonio di sua sorella con questo signore? Potrebbe anche darsi, ma s'ingannerebbe a partito. Figurati se quel bellimbusto è uomo da sposare una ragazza come Maria.... Sposarla, no.... E allora? Allora? Metti un giovinotto senza scrupoli vicino a una fanciulla senza esperienza....

È lei il responsabile. Lei deve pagare. Io non voglio conoscere altri che lei. A tale minaccia il giovanotto sorrise e negli occhi gli passò un lampo che l'usuraio colse a volo. Stia bene in gamba, giovinotto. Lei crede di avermi imbrogliato allegramente, perchè non è ancora maggiorenne? Ma io lo faccio metter dentro. Lo faccio metter dentro, perchè ha garantito colla sua firma un nome falso.

E dopo breve silenzio, il visconte si prese il marmocchio tra le braccia, e raccomandato al giovinotto di attenderlo un istante, rientrò frettoloso nella casa parrocchiale.

Bravo! esclamò il giovinotto dall'occhialino Voil