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Aggiornato: 27 giugno 2025
La signora Giulia fece una piccola smorfia sentendo il tono di confidenza con cui Roberto salutava la sua ragazza; pure quella smorfia finì in un sorriso, ed ella rispose Addio, capo scarico, mentre Lucilla non diceva nulla e si contentava di avvolgere il giovinotto in uno di quegli sguardi, che, a ventidue anni sopratutto, come ne aveva l'Arconti, penetrano fino alle midolle.
Sapristi!... Prima che capiti un'altra volta a Santo Fiore, deve passare molto tempo! borbottò, No, no, lascio libero il campo al bel marchese!... Ma... ora che ci penso, non ci sarebbe pericolo ch'egli fosse più innanzi con la duchessa di quanto si crederebbe?... L'occasione fa l'uomo ladro; la solitudine, la donna facile!... Che! che! nemmen per idea!... Maria non è altro che un pezzo di ghiaccio! e così concludendo, il giovinotto, ormai svestito, si cacciò in letto, spense il lume, e ben presto si addormentò.
Sta bene, hai qui la mia spada. Tienla per amor mio, te la regalo. E tu, mascalzone, proseguì il Campora, contento di aver trovato una via così spiccia, levati di qua; vattene al Borgo, se ti ricevono, e se questo giovinotto ti consentir
I cittadini, che erano in minor numero, andavano da un gruppo all'altro e posavano familiarmente la mano sulle spalle dei popolani. A un tratto, nel veder scendere da una botte un giovinotto sbarbato e vestito correttamente di saia turchina, tutte le conversazioni cessarono, i capannelli si scomposero e la folla si spinse verso di lui.
Davanti a quel fermo proposito, il genio maligno taceva, quasi umiliato, e ritirava le corna. Gino, frattanto, inforcava il cavallo, per ritornare alle Vaie. Ci andò per due giorni ancora, abbastanza contento di se medesimo. Oramai, forte della sua risoluzione, il nostro giovinotto poteva credersi agguerrito al pericolo.
Il giovinotto lieto e avventato come un puledro che si senta le briglie su ’l collo, vagò alcun tempo per l’Italia e sprecò gran parte dei quattrini lasciatigli dalla madre; indi, com’era naturale, fece ritorno allo zio gi
"Ascoltami giovinotto, la vita pubblica è un aspro cammino, pieno di rovi e di sterpi, è una lotta continua che consuma le forze, inaridisce il cuore, distrugge le intime affezioni, condanna all'adulazione degli ingrati, e ci procura l'odio e le maledizioni degli ambiziosi delusi, degli avari disingannati, degl'imbroglioni smascherati ed offesi.
La Castelguelfo cominciava ad essere annoiata del nuovo adoratore. Ed essi appunto, ormai sicuri del loro giuoco, glielo facevano godere a tutto spiano. Il Damonte affettava di mostrarsi assiduo presso la Zanibon, la quale appunto se n'era innamorata per quell'unico merito che aveva il giovinotto di essere uno dei corteggiatori dell'elegante contessina.
Dopo quella spallata, il giovinotto escì dalla stufa. Fiordispina, traversando le aiuole, veniva dalla sua parte; era gi
Ho trovato un cappello! mi risponde un giovinotto. «Corro verso di lui, prendo il cappello, e subito lo riconosco... era il cappello di Bobi... Ci guardammo tutti costernati... Di sicuro, disse il più attempato dei contadini, qui si tratta di una grande disgrazia!... Mi sentii rabbrividir... Ma mi restava una speranza... Avanti! avanti! ripetei.
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