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Proprio allora, col mio Teocrito in tasca, andavo a cercare il mio covo. E qui complimenti, si capisce, maraviglie ed ossequii da parte mia, che non potevo far altro; qualche bottata da parte sua; finalmente la pace. M'hanno detto, incominciò essa allora con la sua vocina insidiosa di sirena, che di l

Ma quando, dopo un contrasto di passione e di seduzione, la contessa d’Amalfi incamminandosi verso il giardino riprese la romanza, la romanza che ancora vibrava nelle anime, il diletto delli uditori fu tanto che molti sollevavano il capo e l’abbandonavano un poco in dietro quasi per gorgheggiare insieme con la sirena perdentesi tra i fiori. La barca è presta..... deh vieni, o bella!

Ecco in fine il ritratto che della sirena ci d

da cui spremi l'Ambrosia del piacere; vediam te, nuova Acrasia, in tanta gloria porger la Tazza ed invitare a bere: e noi veniamo a te sul bastione d'oro del tuo palagio, e la Vittoria squilla per noi la più ardita canzone. E noi veniamo a te, strana Sirena, che 'l tuo Regno felice abbiam sognato, pallide in volto e li occhi alla serena notte rivolti e al cielo interminato.

«Or dunque fuma nella tua pipa, fuma fino ad averne la nausea, perchè il canto della sirena ed il grido esasperato del tuo desiderio si disperdano alfine nella nebbia del Sogno!...

Era quella forse la donna della veglia mascherata, alla quale il marchese di Montalto aveva detto parole scortesi? Era quella la signora di cui si parlava tanto, per le sue acconciature, per le sue fogge di vestire, per la sua vita brillante? Era un angelo, o una sirena? Poteva amarlo, lo amava di gi

E voi le mie buone fanciulle l'avete fatta grossa d'affidarvi a lui, o non avete saputo distinguere sulla maschia figura del figlio d'Aspromonte l'occhio aquilino e micidiale del bandito. E Talarico non solo, ma tutto quanto voi avete veduto di pesca, di pescatori e di Sirena sotto le finestre della vostra abitazione, tutto era stato premeditato ed ordito per involare la Marzia.

Ella si sentiva isolata nel suo piccolo gabinetto come una sirena sugli scogli dell'oceano. Immersa negli elementi più vergini del creato, nell'aria e nelle acque, la sua anima possedeva le ali bianche e il melodioso sospiro del cigno. Le parole della sua canzone esprimevano questi pensieri gentili: «Iddio ha creato la terra, ma l'amore soltanto ha creato il paradiso.

Non si potea per essa conoscer la paura. Appena circondata dall'acqua amara e pura, Era nel suo elemento; e quando poi serena E allegra uscìa dai flutti, simile a una sirena, Il suo bel corpo bianco destava meraviglia. Pareva il mar sua culla, ella del mar la figlia; Del vasto oceano ignoto ognor sentiasi amica Ed ignorava ancora che fosse la fatica. Con le braccia sublimi qual di marmo animato L'Ellesponto ella pure avrìa attraversato Senza paura ed anco senza desir d'amore! E spesso nella calma estiva e verso l'ore Pesanti del meriggio, scotendosi le goccie, Usciva tutta gaia, e in sulle ardenti roccie Si coricava offrendo del sole ai caldi baci Le giovanili forme innocenti e procaci. L

Ritta e proterva mi vedrai risorgere Come vindice larva a te dinante, Lieta del tuo dolor; E riderò su le tue gioie infrante, Bianca fanciulla da le trecce d’ôr: Poichè, superba di tue molli grazie, Tu calpestasti il sogno mio di rosa Sotto l’audace piè, T’odio, balda sirena, e son gelosa, Son gelosa di te!...