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Agli Stati Uniti disse la signora i medici vietano assolutamente di pensare a morte, a disgrazie, a malattie; ma assolutamente. Ecco perchè le Americane sono sempre belle, allegre, piene di vitalit

Da un po' di tempo, per queste mie sciocchezze d'archeologia, che non approdano a nulla, trascuro i poveri e mi faccio indifferente alla miseria altrui.... Ero sepolto, ero oscuro, ero rassegnato, ero buono, perchè ridiventai ambizioso e impaziente e credulo in un avvenire mio? Mi tornano le malattie tremende.

Egli ha ragione; disse Laurenti. Queste sono malattie che tolgono insieme colle forze la volont

Il modo con cui sapeva parlare di certi fatti estrinseci, di certe circostanze più ordinarie, impediva che i non esercitati nella conoscenza di certe misteriose malattie, di certe profonde imperfezioni dell'intelletto si persuadessero, sentissero che quel disgraziato non poteva essere responsabile. Anche questa volta il presidente dovè tornare a ribattere la domanda.

Egli lo aveva sempre un po' trascurato, quel brav'uomo, che esercitava l'arte sua con molta coscienza, e che era degno dell'amicizia di tutte le persone per bene. Incominciò dunque col fargli la corte, fermandolo per via, accompagnandosi con lui, chiedendogli notizie dei suoi ammalati, informandosi delle malattie dominanti e del metodo di cura tenuto da lui.

Sono rimasto qui al tavolo più di tre ore. Non mi è uscita un'idea mediocre dal cervello. Come farò? Dottore, dottore, senti il mio martirio orrendo. Ho amato una vergine: mi ha dimenticato: e sono legato a lei. Quella vergine non la vedrò più, ma spero nel perdono di Dio. Dottore, dottore, come si guarisce da queste malattie? È orrendo il mio tormento!

«A quelle parole del babbo, io, che avevo sempre pianto in silenzio nelle sue braccia ascoltandolo, non potei più frenare i miei singhiozzi, e mi abbandonai ad un pianto convulso, disperato. Il babbo piangeva anch'esso; mi baciò più volte con trasporto, e ripigliò: « Via, non tormentarti, Fulvia. Vedi che ho potuto riabbracciarti. Chi sa; potrò forse ancora durare a lungo: sono malattie lente. Ma, per la mia tranquillit

*I piaceri della giovinezza e loro igiene.* Qualunque sia il piacere che ci procuriamo, dobbiamo sempre porre un limite ad esso, perchè gli eccessi sono sempre funesti, e sono il più delle volte cause di serie malattie che possono renderci infelici per l'intiera vita. Chi non conosce le dolorose indisposizioni che provengono da un eccesso nel mangiare o nel bere?

Non vi sono malattie, non flagelli straordinari; senza causa apparente, il raccolto si annunzia scarso, e i contadini cominciano a impensierirsi.

La Corte di Francesco era una vera casa di piacere, e secondo Brantôme le signore che ne facevano parte erano destinate a rimpiazzare le cortigiane, le quali divenivano pericolose a causa delle malattie veneree da cui erano quasi tutte infette.