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Aggiornato: 7 giugno 2025
Oh! allora come vi assalgono i ricordi domestici e il miraggio delle stagioni ridenti. Allora avvertite con uno struggimento di tenerezza quanto siano vivi e parlanti i fili dell’erbe, i cespugli, le foglie e persino i sassi nudi della strada. E come sia carnosa la negra faccia della madre terra.
Erano quelli i veri occhi parlanti, e dicevano, quando ella arrovesciava un pochino la testa, per guardarvi dall’alto, un visibilio di cose, consigliandovi naturalmente un visibilio di pazzie. E quelle labbra tumidette, coralline, rugiadose! E quei denti piccolini, luminosi nella loro candidezza lattea! Oh, infine, non voglio che perdiate la testa, come il nostro amico Damiano.
L'emigrato non seppe più nulla della sua famiglia; e la moglie con la figliuolina restarono nel villaggio, straniere, parlanti male l'italiano, fra parenti non malevoli ma rustici. A Ventaroli arrivavano notizie vaghe, paurose: si avanzavano i Garibaldini, si avanzavano i Piemontesi, ma le truppe borboniche tenevano tutta la campagna.
Egli era assopito, siccome accade a persona stanca sì, ma afflitta da recente cordoglio. Egli aveva vegliato tutta la notte a scrivere, a gesticolare, a parlare fra se. Le di lui buone sorelle, ritratti parlanti della loro madre esemplare, poco tempo addietro defunta, erano gi
Una di queste gli diede molto da pensare, e aggiungerò che gli fece battere il cuore. Il nome appariva diligentemente raschiato col temperino; ma sopra quei segni parlanti della modestia, o del timore, si vedeva ancor una corona rialzata di tre fioroni in vista e di due punte sormontate da perle; corona di marchese, come vedete, anzi di marchesa, come bisognerebbe dire nel caso particolare. Infatti, quella cartellina doveva venirgli da una donna; lo diceva la necessit
Noi vediamo nell'Argentina i figli d'inglesi, ottimi cittadini argentini, ma inglesi nel sentimento, inglesi nel carattere, nella lingua; pronti a dare la vita per la nuova patria, ma con la mente e col cuore pieni della loro vecchia Britannia, palpitanti per le sue sciagure ed esultanti per le sue vittorie. Nel Chobut, da ventotto anni, viveva una floridissima e popolosa colonia di Gallesi, in parte figli dei primi pionieri e nati argentini, ma parlanti la loro aspra lingua, gelosi custodi delle loro tradizioni, fieri della loro storia. L'anno passato questi Gallesi protestarono indignati contro certi atti della Giustizia Argentina; una inchiesta ordinata dal Governo inglese riconobbe le loro ragioni, ed essi, dopo ventotto anni di residenza nell'Argentina, abbandonarono in maggioranza il paese per piantare le loro tende nel Canad
Mentre tutti dormivano al Kursaal, tra l'una e le due di notte, con un bianchissimo chiaro di luna, il piccolo diavolo andò a mettersi sotto la finestra di miss Dy, nell'ombra dell'edificio, e cavando dal suo venerabile Stradivari i suoni più teneri e parlanti, eseguì, come non sa eseguire che un Bernardini, la Romanza «Spirto gentil» della Favorita.
E la lasciò con un ultimo sguardo de' suoi occhi chiari e parlanti. I raggi di sole tingono di luce rosata l'azzurro smagliante del cielo, battono sul mare, guizzano fra il verde degli aranceti e degli oleandri. Dalla montagna, insieme con una dolcissima armonia di colori, spira una brezza che pare un susurro, una carezza, e vola ad increspare la marina liscia e calma.
Scendendo, per via Nazionale, Julian Sorel andava alla morte. Non trascinava più a stento le sue gambe stanche, ma non correva neppure; non si fermava più, a certe vetrine, ma gli occhi che fissava sui viandanti, avevano la stessa dolente espressione di chi non vede; non trasaliva più, quando squillava la cornetta del tram, ma il pallore del suo volto era diventato livido. L'uomo agonizzante aveva ricevuto la estrema ferita: ma gli era anche stata indicata una via ed egli vi andava, senz'affrettarsi, ma fatalmente, alla luce azzurrina e glaciale di due occhi divini che lo conducevano, al suono funebre di una cristallina voce muliebre che lo accompagnava, alla carezza di due mani sottili sulle tempie e nei capelli, all'ultimo bacio dalle labbra parlanti, ultimo bacio e ultime parole, penetrate nel cervello, nell'anima, nel cuore, in tutto l'essere. Adesso, camminando, Julian Sorel pensava soltanto in quale punto del gran Tevere egli si dovesse andare a buttare: Gwendaline Harris non glielo aveva detto. Non a Ripetta, poichè il ponte è troppo frequentato di giorno e vi sono le imbarcazioni dei canottieri e il suicidio vi fa fiasco quasi sempre: non all'Albero Bello, perchè un posto prediletto alla morte e vi è una barca di salvataggio; non a Ripa, perchè vi sono troppe tartane cariche di vino di Sicilia; dove, dunque? Si rammentò una sera di agosto, in cui, di passaggio per Roma con Gwendaline Harris, venendo da Vienna e andando a Sorrento, erano andati a Ponte Molle, borghesemente, come tutti coloro che sono costretti a restare in Roma nell'estate: e avevan passeggiato, su e giù, lungo il fiume, verso i vasti prati di Tor di Quinto, verso la ombrosa via Angelica: Gwendaline era vestita di molle seta bianca, come sempre di bianco, e aveva un gran mantello leggiero di lana bianca: sì, sì, egli sarebbe morto a Ponte Molle, verso Tor di Quinto o per la riva di via Angelica, era ancora lei che gli suggeriva questa idea. Era a piazza Venezia, quando si decise. E prese per il Corso, sulla diritta. Qualcuno lo salutò, egli non riconobbe chi fosse e passò innanzi: varii lo fermarono, eran creditori di piccole, di grandi somme e la domanda variava, ora brutale, ora piagnolosa, ma insistente, ma implacabile, lo avean saputo ricco e gli avean fatto credito, e credevan che avesse denaro ancora, credean che si negasse per mala volont
Qui è da sapere che, fosse arte o piuttosto accidente, gli archi del portico, sotto al quale discorrevano Alpinòlo e il Menclozzo, sono combinati in maniera da produrre il fenomeno delle così dette sale parlanti; fenomeno che alcuno de' miei lettori avr
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