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In una casipola di montagna nelle Calabrie, le truppe borboniche erano pervenute ad assediarlo con una forza imponente e rinchiuderlo in un cerchio di ferro.

Anche ivi la lotta fu calda; si passò dal ponte dell’Ammiraglio al ponte delle Teste in mezzo al saettare dei cacciatori che erano appostati ai due lati della via; ma al piano di Sant’Erasmo le truppe borboniche dovettero battere in ritirata; siamo subito corsi dietro di loro, lungo la strada che oggi porta il nome di Lincoln. Era bello il vedere Garibaldi in quei momenti.

In Ispagna la monarchia di luglio riportò successi parimente infelici. All'antica parentela delle corti borboniche si sarebbe potuto sostituire un legame più nobile, l'affinit

Nelle provincie di Catanzaro, di Abruzzo, di Salerno, di Lecce, di Campobasso e di Avellino, si apprestavano armi ed armati. Che più? Napoli insorgeva massacrando Svizzeri e spie borboniche. L'ora della libert

Non vi dirò, signori, quale lo vidi a Calatafimi e a Palermo, in mezzo alle palle borboniche, sereno, raggiante il viso; fu sempre così in tutti i combattimenti. Ricorderò soltanto un episodio della battaglia di Milazzo. Il 20 luglio 1860 s’era impegnata la battaglia; e le sorti per un momento parvero incerte. Spunta da una viuzza un mezzo squadrone di cacciatori con un maggiore alla testa.

Combattendo sotto Velletri le truppe borboniche, ebbe ucciso il cavallo; dopo la ritirata delle truppe Napolitane venne nominato comandante di quella zona. Nel 1860 egli stesso accompagnava i sui tre figli al campo a combattere per l'unit

All’alba dell’11 maggio la piccola flotta surse vicino alle Egadi. Quando partimmo da Quarto, Garibaldi aveva deciso di sbarcare a Porto Palo, fra Trapani e Girgenti; ma essendo presso le Egadi, seppe che le truppe borboniche avevano lasciato Marsala la notte prima, e che la flotta di re Francesco aveva preso per le coste del Levante; Garibaldi decise per Marsala.

Udillo il generale e rise; indi ripigliò: Per passare lo stretto ci fu mestieri girare mezzo Mediterraneo da Messina a Caprera, a Palermo, alle acque di Malta, a Melito, e Persano con due fregate gustava da Messina la musica delle cannonate borboniche contro i nostri tapini vapori da trasporto.

Fu ben maliziosamente ingiusto colui, che trattò le vittorie del 60 di facili vittorie, vinte dai liberi italiani sulle truppe borboniche indigene e straniere! Io vidi alcune pugne nella mia vita, e devo confessare che le battaglie di Calatafimi, Palermo, Melazzo, e primo ottobre, fanno onore ai militi che vi presero parte, e furon disputate con molto valore.

Interrogatili sulle forze borboniche da Reggio a Scilla: Quattordicimila uomini, disse il vecchio. E voi? Il nostro nome è legione! Frattanto mi venne udita una vivissima moschetteria e poco dopo un colpo di cannone dal forte. Ordinato al cocchiere d'andarsene, augurai la buona notte ai viaggiatori, trattenendo le due guide.