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E a ogni dolce particolare, a ogni piccolo e pur grande fatto che le si presentava alla memoria, ella trasaliva, ella ricadeva nella sua illusione e alla fine, rendendo tutto il suo pensiero: Eppure tu mi hai amata, quella notte, Massimo. Si ama sempre un poco la donna che abbiamo accanto mormorò lui, con un'ombra di sorriso. Qualunque sia? Qualunque sia. E dopo? Dopo, si dimentica subito.

Domani ti dirò tutto disse Fidelia alla sua prediletta. E per quella serata non si tenne più parola del misterioso avvenimento. Durante la cena, le fanciulle ripresero insensibilmente la loro abituale gaiezza. Fidelia sorrideva alle amiche, e pareva dividere i loro ingenui tripudii. Di tratto in tratto ella trasaliva, portava la mano agli occhi come a rimuovere un velo, a dissipare una nube.

Scendendo, per via Nazionale, Julian Sorel andava alla morte. Non trascinava più a stento le sue gambe stanche, ma non correva neppure; non si fermava più, a certe vetrine, ma gli occhi che fissava sui viandanti, avevano la stessa dolente espressione di chi non vede; non trasaliva più, quando squillava la cornetta del tram, ma il pallore del suo volto era diventato livido. L'uomo agonizzante aveva ricevuto la estrema ferita: ma gli era anche stata indicata una via ed egli vi andava, senz'affrettarsi, ma fatalmente, alla luce azzurrina e glaciale di due occhi divini che lo conducevano, al suono funebre di una cristallina voce muliebre che lo accompagnava, alla carezza di due mani sottili sulle tempie e nei capelli, all'ultimo bacio dalle labbra parlanti, ultimo bacio e ultime parole, penetrate nel cervello, nell'anima, nel cuore, in tutto l'essere. Adesso, camminando, Julian Sorel pensava soltanto in quale punto del gran Tevere egli si dovesse andare a buttare: Gwendaline Harris non glielo aveva detto. Non a Ripetta, poichè il ponte è troppo frequentato di giorno e vi sono le imbarcazioni dei canottieri e il suicidio vi fa fiasco quasi sempre: non all'Albero Bello, perchè un posto prediletto alla morte e vi è una barca di salvataggio; non a Ripa, perchè vi sono troppe tartane cariche di vino di Sicilia; dove, dunque? Si rammentò una sera di agosto, in cui, di passaggio per Roma con Gwendaline Harris, venendo da Vienna e andando a Sorrento, erano andati a Ponte Molle, borghesemente, come tutti coloro che sono costretti a restare in Roma nell'estate: e avevan passeggiato, su e giù, lungo il fiume, verso i vasti prati di Tor di Quinto, verso la ombrosa via Angelica: Gwendaline era vestita di molle seta bianca, come sempre di bianco, e aveva un gran mantello leggiero di lana bianca: , , egli sarebbe morto a Ponte Molle, verso Tor di Quinto o per la riva di via Angelica, era ancora lei che gli suggeriva questa idea. Era a piazza Venezia, quando si decise. E prese per il Corso, sulla diritta. Qualcuno lo salutò, egli non riconobbe chi fosse e passò innanzi: varii lo fermarono, eran creditori di piccole, di grandi somme e la domanda variava, ora brutale, ora piagnolosa, ma insistente, ma implacabile, lo avean saputo ricco e gli avean fatto credito, e credevan che avesse denaro ancora, credean che si negasse per mala volont

La sera d'ogni prima rappresentazione il Cavallotti aveva la febbre; sembrava quasi stèsse per ammattire. A ogni impuntatura di attore, trasaliva, si agitava convulso, si arrampicava a una quinta, mandava fuori qualche moccolo, si versava intere catinelle di acqua fredda su la testa.

L'altro poi era pallido, e di aspetto gentile: copiosa e ben composta la chioma bionda, tardo e mesto a guardare e a parlare: sovente distratto: qualche volta sospiroso: si fermava, trasaliva, la commozione interna svelava col tremito del labbro superiore, e coll'agitarsi degli estremi peli dei baffi. Le vesti, i nastri, le trine del colletto e delle maniche elegantissime.

Per tentar di rivivere nel passato Diana si provava talora a venir sola nello studio di suo marito. Sedeva in silenzio in un angolo lavorando, o, a richiesta di lui, correggeva delle stampe, traduceva qualche passo di libri inglesi e tedeschi. Ma era distratta. La sua mente era altrove; ella trasaliva a ogni rumore del di fuori; e di quando in quando si alzava e andava a dar un'occhiata a Bebè.

La rivedeva come l'aveva veduta quella tal mattina, correre per il viale, con il vestito a righe bianche e celesti, che l'aria rotta modellava attorno alla sua bella persona, con il petto tremolante sotto a' leggieri veli del fisciù; la rivedeva accoccalata in mezzo ai fiori.... trasaliva nel riprovare le sensazioni del tocco tiepido della sua mano tra 'l fresco degli steli, del solletico irritante de' loro capelli che si sfioravano.... Essa lo schermiva con quel suo sguardo beffardo, sentiva la scala del suo riso argentino... Soffocava.

Quindi con inesprimibile sentimento accoglievasi tutto anch'esso contro Ramengo, lo abbracciava, trasaliva sotto gli amplessi di lui. Ora che il timore della morte lo invadeva! ora che avrebbe voluto ritrarre i piedi dal patibolo, tornare alla vita, dove gli era preparata una soavit

Le parve, in quell’abito, di essere santificata. E, da prima, quando all’aria le tese le sbattevano in torno al capo con un fremito d’ali, ella trasaliva per un turbamento improvviso di tutto il suo sangue. E, da prima, quando le tese percosse dal sole le riflettevano nella faccia un vivo chiaror di neve, ella d’improvviso credevasi illuminata da un baleno mistico.

Era dunque naturale la sua malinconia, quantunque Giacomo partisse con lei; ma dalla malinconia all'affanno ci corre, e l'Andreina mostrava dagli occhi rossi di aver molto pianto, e di tratto in tratto si guardava intorno smarrita e trasaliva con brividi di ribrezzo e quasi di terrore.