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La vista di Bambina, quel viso infantile, quell'occhio profondo velato di tristezza, quelle labbra che imboccavano la rugiada dell'amore, quella tinta lattiginosa, somigliante ad una vernice formata dal trasudamento dell'anima, ricordavano a lady Elisabetta la via lattea della sua giovinezza. Ella si sentì madre.

Spazio, io ti costringo, volando, a mettermi intorno al collo, incessantemente, senza riposo, ad ogni istante un sempre nuovo orizzonte!... Carezze sempre diverse e sempre più cupe!... Non è la Via Lattea, che m'abbellisce, in questo momento, una fulgida collana di perle che potrebbe inebbriare il collo della mia amica? Suvvia! Fa presto! In quale orizzonte stai dunque per rinchiudermi!...

La luna soffia a gote bianche piene nel suo megafono di raso bianco per imporre il ssssssssiiilenzio. Taaaaaci! Vieeeeeni! La notte è attentissima a tutti i rumori. Alziamo la testa e incensiamo colle nostre sigarette la via lattea.

La duchessa si lasciò cadere sulla dormeuse. La sua immaginazione prese in un istante le ali degli angeli e la condusse, in pochi secondi, a traverso i suoi anni di giovinetta, poi di giovane donna, poi di giovane madre. Il suo passato le formava intorno un pianeta. Passava per la via lattea della sua innocenza e si elevava verso le altitudini cui i primi raggi dell'aurora invermigliano.

I dorsi nevosi furono ancora per qualche minuto più oscuri che il cielo, ma poi questo prese un colore cinerino e la neve spiccò più netta e più luminosa di esso; poi nel cielo sereno brillarono le stelle, la via lattea fu la maggiore bianchezza e la valle rimpicciolita perdette ogni forma. La gran conca di Cogne fu muta e nera come un sepolcro.

Maria Bisaccia era un’ortonese, un po’ pingue, di carnagione lattea, d’occhi chiarissimi; aveva la parlatura molle, e i gesti lenti e delicati come colei ch’era usa esercitar le mani quasi sempre tra la pasta dolce, tra li sciroppi, tra le conserve e tra le confetture.

Via lattea, muta rivolta di caratteri tipografici. Polvere di rumori gi

Voglio dormire in un lenzuol di luna come una principessa di leggenda; e della Lattea Via farmi una benda maravigliosa alla gran chioma bruna. .... Trame d’argento. Ragnatele d’astri. Silenzio. E tutto bianco, tutto bianco.... .... Ma poi la luna piegher

Erano quelli i veri occhi parlanti, e dicevano, quando ella arrovesciava un pochino la testa, per guardarvi dall’alto, un visibilio di cose, consigliandovi naturalmente un visibilio di pazzie. E quelle labbra tumidette, coralline, rugiadose! E quei denti piccolini, luminosi nella loro candidezza lattea! Oh, infine, non voglio che perdiate la testa, come il nostro amico Damiano.

E lo vedevo fare ad ogni tratto sempre il medesimo gesto per raccogliere in un fazzoletto quella saliva continua che gli colava dagli angoli della bocca.... Tullio! Era la voce di mia madre. Mi volsi, andai verso l'alcova. Giuliana stava supina, molto abbattuta, silenziosa. Il dottore esaminava sul capo del bambino un principio di crosta lattea.