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Aggiornato: 13 ottobre 2025
Marco Polo vuole che nel Cataio a suo tempo si usasse moneta di porcellana, ed in Cambaia foglie di gelso, o sia moro bianco: ma io ho gran paura che le porcellane, ch'ei dice, non siano vasi di terra che nella Cina ed altri regni d'Asia si fanno, ma quelle conchiglie picciole e bianche, che in Italia «porcellette» sogliono chiamarsi, delle quali per altri riscontri siamo certi esser grand'uso in piú luoghi d'Asia in luogo di moneta; siccome le foglie de' gelsi, ch'egli dice, non posso capire come siano tali effettive, ma bensí viglietti di carta fatta dalla scorza di gelsi, come egli stesso narra altrove, che, sottoscritti dal re o ministri, hanno valore di monete, come piú basso diremo.
Vieni a veder la gente quanto s'ama! e se nulla di noi pieta` ti move, a vergognar ti vien de la tua fama. E se licito m'e`, o sommo Giove che fosti in terra per noi crucifisso, son li giusti occhi tuoi rivolti altrove? O e` preparazion che ne l'abisso del tuo consiglio fai per alcun bene in tutto de l'accorger nostro scisso?
Il nome di Miravidi fu segnato, credo, su qualche carta e meriterebbe di essere su tutte. Quella costiera vide infatti e vede tuttavia mirabili cose, non mai viste altrove.
|Ariosto|, Orlando furioso, canto XXXIV; e altrove: O d'ogni vizio fetida sentina, dormi, Italia imbriaca.
La signora Maddalena lo guardò, poi volse gli occhi altrove. Meno del ragazzo, si sentiva sicura di sè; e la sua voce, proprio la sua voce, era alterata. Il signor Rosasco era un buon amico andava dicendo, quasi per far animo a lui e a se stessa. In fin dei conti anche quella poteva essere una bellissima carriera, forse la sua fortuna. Fosse stata un uomo lei! Subito in mare!
Ma non deve negarsi che essa sia un temperamento opportuno per migliorare la sorte dei lavoratori della terra; e lo prova ciò che si osserva nella provincia di Messina, a Castrogiovanni e altrove in Sicilia, oltre l'esperimento benefico che se n'è fatto in Toscana e in altri punti del continente. Del resto bisogna distinguere tra mezzadria e mezzadria.
Ciò non impediva che il giorno dopo la nostalgia degli spiriti pellegrini sulla terra non rattristasse di nuovo la sua fronte. L'amore, l'arte, un nascosto e doloroso desiderio di gloria, un credere altrove, sempre troppo remota da sè, una felicit
Come gli parve di aver trovato, si accostò discretamente all'amico, e, cogliendo il destro che gli era offerto da alcune frasi impacciate del marchese De' Carli che tiravano altrove l'attenzione delle dame, gli domandò sommessamente: Dimmi, il tuo Laurent di Sauvaine sarebbe egli.... Sicuramente; rispose l'altro, sarebbe Lorenzo Salvani.
Intanto che il Bentivoglio viaggiava verso Lodi, molte cose avvenivano altrove.
Anco il Papa ci fece il suo civanzo, oltre quello che apparve stipulato, e questo fu, che si amicò la Francia senza romperla con la Spagna, onde alla occasione si procurava la scelta della servitù; alla Italia poi invece di uno pose sul collo due gioghi, consueti doni del Papato. Di Alessandro dei Medici, che prese nome di Lione XI altro non è a dirsi, eccettochè visse soli 27 giorni; i Francesi, i quali lo reputavano a loro propizio ci spesero per ispuntarla contro gli Spagnuoli 300,000 scudi; li giuntò la morte, e per questo li posero in canzone gli Spagnuoli, che messi su l'avvisato attesero con diligenza maggiore alla nuova elezione donde uscì fuori Cammillo Borghese in fama di loro parziale, che tolse nome di Paolo V. Anco di lui breve, comecchè agitasse gravi cose, ma all'argomento nostro non pertinenti; poco seppe dei governi del mondo sprofondato negli studi forensi nei quali acquistò nome di sofista, e d'ingegno cupido, mascagno, e presuntuosamente cocciuto; siccome per essere eletto Papa egli si astenne dai soliti intrighi, ebbe fede sul serio trovarsi assunto alle somme chiavi per virtù dello Spirito Santo; oltre questa fede egli n'ebbe un'altra, e fu, che lo avessero ad uccidere di ferro, o di veleno; per la quale cosa sospettando di tutto, e di tutti viveva misera vita; impaurito atterriva, e a danno suo lo seppe il misero Piccinardi cremonese, il quale compose non so quale poema satirico nè manco in ispregio di lui, sibbene in odio di Clemente VIII; il misero poeta non lo aveva per altro pubblicato con le stampe, anzi lo teneva sotto chiave; lo denunziò una donna; Paolo ne prese occasione per ispaventare, e siccome la voglia sua parve piuttosto immane, che feroce, magnati Romani, oratori di principi amici lo supplicarono per cotesto fallo non volesse fare sangue, ed ei lo promise: ma quando se lo aspettavano meno gli mozzò il capo a Santo Angiolo, e ne prese i beni. Proseguendo nella tumida presunzione scomunica il reggente di Napoli per avere dannato alle galere per cause attenenti ad interessi chiesastici un protonotario, e un libraio; si arruffa con Savoia a cagione di benefizi, con Genova per avere vietato le assemblee dei Gesuiti scuola perpetua di subbugli, con Lucca la quale ordinò i decreti degli officiali del Papa non si eseguissero se non dopo ottenuta l'approvazione del Governo; con Venezia poi molti e vari i capi di contesa nè spirituali tutti; litigavano pei confini su quel di Ferrara, per le pesche, e per la navigazione del Po; il legato di Ferrara fece pigliare alcune barche peschereccie dei Veneziani; questi per rappresaglia si portarono prigioni una frotta di papalini, e con navigli armati sostennero a forza le loro ragioni. Ma il Papa più pertinace che mai pretende i diritti regali su Ceneda, e i Veneziani non gli danno retta; egli ordina i giudizi dei tribunali vescovili della Venezia si deferiscano a Roma, i Veneziani minacciano a cui obbedisce guai; il Papa scomunica i renitenti, i Veneziani provvedono non sorta effetto civile la scomunica: poi venne il negozio delle decime; il Papa le volle per sè, non le potendo ottenere, dispensava da pagarle; se non le poteva esigere egli nè anco i Veneziani le dovevano avere; anco su i libri si levarono querimonie infinite: larghi i guadagni di questa industria a Venezia; il Papa si affaccendava quotidianamente a proibirli mettendoli allo Indice; a questo mo' impedito che a Venezia si stampassero e altrove emendati alla sua maniera procurava si pubblicassero a Roma: questo volgere l'autorit
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