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Finalmente il SAINT-EDME, dopo aver notato che gli elettori del Regno, i quali secondo la Costituzione di Lione erano 300 nel Collegio dei possidenti, 200 in quello dei Dotti e 200 in quello dei commercianti, erano poi cresciuti di numero per i decreti del 5 dicembre 1807 e 17 luglio 1808, che nel 1814 ammontavano a 1153 (possidenti 495, dotti 329, commercianti 329), conchiude la sua nota cosí: «Les électeurs aux colléges réunis

E dicendo, al papa presentava la lettera dell'imperatore, ai segretari i decreti del sinodo di Worms. Ma a quelle parole, l'ardente vescovo di Porto balza in piedi e grida: Per il manto di Dio! imprigionate lo scismatico.

Venatio. Non piú rispose l'asino non piú parole. Io non niego che non debbiano essere ascoltate ed ubbidite loro leggi oneste e pie, vitupero io in tutto loro decreti e canoni o regole del ben vivere. Non sono io di coloro che forse v'immaginate, ma di Cristo e vivo e morto, al quale io servo e servire voglio nel suo dolce e grazioso evangelio, di servirgli sarò mai sazio.

Era una donna pentita, poteva operare o pensare diverso. Nobilissima com'era, non si rallegrò; ma tacitamente, quasi istintivamente, senza pure formarsi un chiaro concetto di ciò che sentiva, adorò in quella morte i decreti della divina provvidenza, che cancellavano in tal guisa un malaugurato ricordo.

Al divin Seggio intorno Girasi orror di tenebre profonde, E lume tal, ch'a gli occhi altrui fa scorno; Sua voluntate è mar, che non ha sponde; Però de' rai de l'umiltate adorno Con silenzio adorando ognun s'acqueti: cerchiam la cagion dei gran decreti.

A quella intima, mentre per consueto negli altri pranzi non si suscitava discorso più favorito che tornare in ridicolo i decreti, le opere, le lettere d'Ildebrando, non vi fu più alcuno che proferisse motto. E qualcuno notò, che Guiberto, per ordinario cinguettatore e bevone anzi che no, quella sera parlava e beveva pochissimo.

Don Luigi si alzò, passò il braccio sotto il mio e mi trasse con in gran fretta. Al principio del sentiero si volse, abbracciò con uno sguardo di ineffabile tenerezza quel suo prediletto ricovero. È forse l'ultima volta ch'io vengo quassù, mormorò; oh i decreti di Dio colpiscono giusto.... Cominciammo a scendere la china in silenzio. Don Luigi era triste, accasciato come non l'avevo mai visto.

Il paese intiero era avvolto nelle tenebre, e lasciava scorgere solo indistintamente qualche parte del giardino. Emilia, appoggiata alla finestra, considerava quel tenebrore con rispettoso silenzio, ed alzava gli occhi al cielo adorando i decreti del Supremo Fattore.

Era necessario rendere impossibile ai Borboni di governare, ed organizzare intanto l’amministrazione nostra. Tanto fu stabilito coi decreti di Alcamo. Il governo politico, l’ordinamento dei municipii, le finanze furono materia di varii decreti allora publicati.

Monsignor « risponde Baccelardo ». Vi reco i decreti del concilio di Roma, e le lettere di Gregorio all'imperatore ed ai magnati della sua corte. Il concilio di Roma! « maravigliato sclama Guiberto che nulla sapeva di quel sinodo, egualmente che nulla se ne conosceva in Germania. « E quando mastro Ildebrando ha congregato codesto concilio? Non sono otto giorni, monsignore « dice Baccelardo. »