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Nelle prime ore d’una uggiosa giornata, si presenta torvo in viso al suo nobile debitore, il quale dormiva tuttavia la grossa. «Eccellenza, gli dice con aria di mistero e di disperazione, stanotte, tentato dal mio maligno genio, ho giocato, e perduto dugent’onze. Io non ho come pagarle...; vengo da V. E., non a riscuotere il mio credito, ma ad implorare un aiuto...».

Fu uno scoppio di varie esclamazioni. Quella bella donna! disse l'uno. Quella civetta! soggiunse l'altro. È la più ambiziosa delle signore torinesi. Suo marito può pagarle tutto il lusso che la vuole, poichè è quasi altrettanto ricco quanto il nostro caro signor Bancone.

Senti: vai a dirle che sarei veramente felice di pagarle da pranzo e da cena. Ma lei è matto; per chi l'ha presa? quella signora è.... mia sorella. Il cavaliere butta mezza lira sul vassoio e scappa. Al cancello dello Stabilimento, un giovane serio, posato, d'aspetto signorile, ferma il cavaliere. Dove corre, con tanta furia? Mi lasci stare, oggi è la giornata delle disgrazie. Che le è successo?

E, s'alcuno sará creditore di lire 455, e che al tempo del contratto il debitore si fosse obligato pagarle in tanto oro, e che il ducato fosse valuto lire 4 soldi 11, come di sopra, esso debitore pagherá il medesimo oro per l'ordine suddetto. Il simile avenirá nell'argento.

Allora mi prese le mani nelle sue, e con atto supplichevole mi disse: « Che pensate ora, Fulvia? Non sono il vostro fidanzato? Non ha da essere un giorno tutto comune tra noi? Voi che siete una ragazza tanto superiore, vi vergognereste d'accettare qualche lezione da me, perchè non potete pagarle? Ma sapete che mi fate torto, che mi affliggete? «Ero mortificata.

E ciò non è tutto, pensò egli. Dopo avere raccolto questa povera donna, dopo averla raffusolata, e' non è più caritatevole rimandarla a coricare così al sereno..... o peggio ancora. Bisogna pagarle un buco, darle..... che so io? un pagliericcio, una sedia, una coperta..... Diavolo! la non finir

Narran gli storici che il Comune di Siena vedutosi di tanto scemate le imposte, perchè molti per non pagarle, anche con moglie e figli, si andavano ascrivendo a quell’Ordine, nel 1285 provocò per tal causa un giudizio dei più valenti giureconsulti, fra i quali quello del celebre Accursio; ed essi stabilirono essere impertinenti le pretese di questi cavalieri.

Ho ricevuto la sua noticina. Si fidi pure. È un uomo che per me andrebbe nel fuoco. La guardia che sorveglia la sua cella non è cattiva, ma dice tutto quello che avviene nel suo raggio. È dunque pericolosa. Non ci sono stanze a pagamento a pagarle un occhio. È inutile strepitare. Procuri di adattarsi. Sono momenti eccezionali. Il suo pranzo è andato per due giorni in qualche altra cella. Si consoli che lo avr

Impallidì, come vide Lorenzo entrar nella camera, e pensò che fosse venuto a chiedergli ragione della scena del giorno innanzi; laonde stette con l'animo sospeso, aspettando che parlasse. Signor Ceretti, disse Lorenzo, vengo a pagarle la pigione. Ella vorr

Ventimila lire! esclama l'amico sbalordito, ben sapendo che d'ordinario a Giacinto mancano spesso venti soldi: e come hai fatto a pagarle? Pagarle sarebbe niente: è che invece non ho potuto intascarle. Vedi? Se iersera avessi comprato centomila lire di rendita, oggi avrei ventimila lire nette di guadagno: ti capacita? Il sabato sera, d'ordinario, Giacinto ha la faccia d'un morto in permesso.