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I principi, ogni volta che s'alzano le monete ne' loro Stati, proccurano bensí talora con nuovi divieti e bandi rigorosi sostenerle alle prime valute; ma, perché per lo piú non vedono il fondo alle cause del disordine, perciò non provvedono a quelle, il disordine séguita, e talora va crescendo ad onta, si può dire, delle leggi; e finalmente, se non vogliono esporre a maggiori mali i suoi Stati, convien loro cedere e autorizzare con nuovi bandi quegli accrescimenti abusivi.

Per comprendere queste multe è mestieri ricorrere alle leggi che provvedono al diritto di esistenza.

Oltre le grandi accademie, dove si tiene in giorni ed ore determinate la scuola di disegno, vi sono anche accademie private che provvedono modelli, e nelle quali si può avere accesso pagando una modica retribuzione. La più famosa è quella di Nicola di via Claudiana che ha una particolare abilit

Gli stessi Arabi conduttori delle carovane fanno considerabili provviste di detti generi per contanti, ciò che rende un riguardevole profitto, ossia perchè i ritorni che ricevono quei veneti negozianti consistono per lo più in droghe diverse, capo di essenzial commercio di questa piazza, ossia perchè gli Arabi suddetti comperando in Aleppo per contanti le sopradette merci e manifatture provvedono li mercanti delle spezie, onde possano adempiere alle commissioni o tratte che lor vengono ingiunte dalli loro corrispondenti proprietari.

Due diplomi del 23 aprile, reg. citato, fog. 91 a t. e 104 provvedono di mandarsi a Manfredonia per l'impresa di Sicilia, quattro de ingeniis curie della fortezza di Lucera de' Saraceni. Un altro del 6 maggio, ibid. fog. 91 a t., per assoldar cento Saraceni al servigio di queste macchine, le quali indi si vede che dovean essere molto grandi e importanti.

Volevo dirti, che tutti provvedono alla propria sicurezza. Oggi partirono i Salvadego, i Rho, i Gallarate, i Marcellino, i Mariani, i Ferreri, tutti per Venezia, ove ci rechiam noi. Jeri il Besozzi e il Moriggi e il Lampugnani partirono per Nizza; è da più mesi che tutti i giorni parte qualcheduno, e parte per non ritornare mai più. Mai più? chiese il Palavicino scuotendosi; mai più, chi lo dice?

Anco il Papa ci fece il suo civanzo, oltre quello che apparve stipulato, e questo fu, che si amicò la Francia senza romperla con la Spagna, onde alla occasione si procurava la scelta della servitù; alla Italia poi invece di uno pose sul collo due gioghi, consueti doni del Papato. Di Alessandro dei Medici, che prese nome di Lione XI altro non è a dirsi, eccettochè visse soli 27 giorni; i Francesi, i quali lo reputavano a loro propizio ci spesero per ispuntarla contro gli Spagnuoli 300,000 scudi; li giuntò la morte, e per questo li posero in canzone gli Spagnuoli, che messi su l'avvisato attesero con diligenza maggiore alla nuova elezione donde uscì fuori Cammillo Borghese in fama di loro parziale, che tolse nome di Paolo V. Anco di lui breve, comecchè agitasse gravi cose, ma all'argomento nostro non pertinenti; poco seppe dei governi del mondo sprofondato negli studi forensi nei quali acquistò nome di sofista, e d'ingegno cupido, mascagno, e presuntuosamente cocciuto; siccome per essere eletto Papa egli si astenne dai soliti intrighi, ebbe fede sul serio trovarsi assunto alle somme chiavi per virtù dello Spirito Santo; oltre questa fede egli n'ebbe un'altra, e fu, che lo avessero ad uccidere di ferro, o di veleno; per la quale cosa sospettando di tutto, e di tutti viveva misera vita; impaurito atterriva, e a danno suo lo seppe il misero Piccinardi cremonese, il quale compose non so quale poema satirico manco in ispregio di lui, sibbene in odio di Clemente VIII; il misero poeta non lo aveva per altro pubblicato con le stampe, anzi lo teneva sotto chiave; lo denunziò una donna; Paolo ne prese occasione per ispaventare, e siccome la voglia sua parve piuttosto immane, che feroce, magnati Romani, oratori di principi amici lo supplicarono per cotesto fallo non volesse fare sangue, ed ei lo promise: ma quando se lo aspettavano meno gli mozzò il capo a Santo Angiolo, e ne prese i beni. Proseguendo nella tumida presunzione scomunica il reggente di Napoli per avere dannato alle galere per cause attenenti ad interessi chiesastici un protonotario, e un libraio; si arruffa con Savoia a cagione di benefizi, con Genova per avere vietato le assemblee dei Gesuiti scuola perpetua di subbugli, con Lucca la quale ordinò i decreti degli officiali del Papa non si eseguissero se non dopo ottenuta l'approvazione del Governo; con Venezia poi molti e vari i capi di contesa spirituali tutti; litigavano pei confini su quel di Ferrara, per le pesche, e per la navigazione del Po; il legato di Ferrara fece pigliare alcune barche peschereccie dei Veneziani; questi per rappresaglia si portarono prigioni una frotta di papalini, e con navigli armati sostennero a forza le loro ragioni. Ma il Papa più pertinace che mai pretende i diritti regali su Ceneda, e i Veneziani non gli danno retta; egli ordina i giudizi dei tribunali vescovili della Venezia si deferiscano a Roma, i Veneziani minacciano a cui obbedisce guai; il Papa scomunica i renitenti, i Veneziani provvedono non sorta effetto civile la scomunica: poi venne il negozio delle decime; il Papa le volle per , non le potendo ottenere, dispensava da pagarle; se non le poteva esigere egli anco i Veneziani le dovevano avere; anco su i libri si levarono querimonie infinite: larghi i guadagni di questa industria a Venezia; il Papa si affaccendava quotidianamente a proibirli mettendoli allo Indice; a questo mo' impedito che a Venezia si stampassero e altrove emendati alla sua maniera procurava si pubblicassero a Roma: questo volgere l'autorit

Erano giunti a due balestrate dalle mura, nel luogo detto di San Fruttuoso, poco stante dalla spiaggia del mare; ma non s'inoltravano di più. Che diavol fanno? si chiedevano i difensori di Castelfranco l'un l'altro. Oramai, il battifolle di Vigna Donna è diventato una legnaia. Provvedono forse ai casi loro per quest'inverno, che sar