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Toccato l'intervallo che separa i due campi, gli oratori regi ci inculcarono di rimanervi perchè non guarentivano la nostra vita dal furore dei soldati. Riferiremo noi al generale Melendez l'ultimatum di Garibaldi, e ritorneremo qui a parteciparvi la volont

FELICE RAMORINO nel Giornale d'Italia 23 maggio: «Soprattutto e prima di tutto i testi classici vogliono essere curati. Una Raccolta senza pretese ma fatta con diligenza e buon metodo, che esibisse nel testo ora ritenuto migliore le opere dei principali poeti, storici, oratori, filosofi greci e latini, con sobrii prolegomeni e note, raccolta a cui potessero ricorrere con fiducia gli studiosi, corrisponderebbe a un vero bisogno del nostro paese, perché ora, se si deve consultare Erodoto o Tucidide o Polibio o Plutarco o Cicerone stesso o Cesare o Livio, non si può a meno di ricorrere a edizioni forestiere». Come si vede, tanto CAL

Spiegò Innocenzo in tal punto il vessillo della Chiesa, correndo l'anno milledugentocinquantaquattro; occupò Napoli con l'esercito; mandò oratori e frati a sollevare i popoli per ogni luogo: ed era il re in fasce in Lamagna; il reggente straniero e dappoco; Manfredi senza forze, dritto alla corona.

Su per la vallata, nelle alte praterie, nei boschi pieni di odorato silenzio, erano i candidi monasteri delle pallide Carmelitane, gli ospedali colmi di sofferenza inguaribile, gli oratorî delle Confraternite, le piccole chiese bianche di umilt

Come tutti gli oratori, anche Matteo Cantasirena aveva sempre avuto bisogno, parlando in pubblico, della "persona bersaglio" alla quale unicamente rivolgersi, come ad una incarnazione della folla, per leggere su di essa l'effetto, la corresponsione, prevedere la noia, l'obiezione, intuire il momento opportuno per il fuoco d'artificio, o per far vibrare la corda patriottica.

Il ministro aveva proferita l'ultima frase col piglio di un uomo che non ha altro da aggiungere. «Ho detto» esclamavano in questo caso gli antichi oratori. Polissena indovinò il salmo dell'antifona, ed abbassò prontamente le ali. Non poteva sperar nulla per le sue vendette da Paolo, poichè in lui il ministro prendeva il posto dell'amico. Pazienza, mia bella signora, pazienza!

⁸⁰ Il vocabolo navì in ebraico non corrisponde sempre all’idea che esprime la parola profeta (ossia colui che predice l’avvenire) con cui viene tradotto in italiano. Questo vocabolo deriva dalla radice niv che vale articolazione, parlare, pronunziare; motivo per cui il titolo di navì veniva applicato indifferentemente tanto ai profeti decisamente tali nello stretto senso della parola, ossia quegli uomini che per inspirazione divina preannunziavano il futuro, quanto ai poeti, agli oratori e ai pubblici parlatori. Dippiù troviamo che questo epiteto viene dato indifferentemente tanto a quegli animi eletti per dottrina e per piet

I funerali erano stati imponenti per concorso di popolo, ma scarsi di oratori e quel che è peggio infelici. Il sindaco di Ravenna, del quale è inutile ricordare qui il nome, goffa figura di zoccolante diventato poi deputato, aveva quasi asfissiato il pubblico con un discorso dei più lunghi e dei più grevi.

Ma gli fu risposto con parole riverenti, e fermo proposito; che Martino, uditi gli oratori di Sicilia, replicò ch'e' facean come i manigoldi intorno a Cristo: «salutavanlo re dei Giudei, e davangli uno schiaffo .» E tal era alla corte di Roma, se non la prima ambasciata, certo una rimostranza indirizzatale dopo la sua ammonizione o dopo la prima scomunica, la quale rivolgesi ai padri coscritti, così chiama i cardinali, partecipi della piena potest

Eppure la più alta e potente manifestazione del suo ingegno e dell'animo suo egli la diede, a nostro credere, nell'oratoria. Oratore grande, insuperabile forse, se la natura non gli avesse negato qualcuna di quelle piccole doti sussidiarie, puramente fisiche, onde il grande oratore s'integra. Due oratori erano in lui, potenti del pari. L'oratore popolare e improvviso, che stentatamente incominciava, che vi faceva assistere al lavorìo, alla lotta laboriosa e violenta del sentimento e del pensiero con la parola, e che poi, infervorato dal suo sforzo medesimo, trascinato dalla passione, sprigionava un torrente di idee e d'immagini, dalle onde irruenti e sonore, e travolgeva ogni forza restìa dell'uditorio; e l'oratore parlamentare delle grandi occasioni, che del discorso ordiva avanti la trama, nel quale le idee si svolgevano ordinate e concatenate, col corso largo e pieno d'un grande fiume, e logica, sentimento, precisione quasi scientifica di forma, tutti gli accorgimenti più fini dell'arte s'univano con l'ardore d'un'alta ispirazione, che tutto levava in alto. L'oratore nato, sussidiato dall'artista letterario, si rivelava nell'architettura ardita e grandiosa del periodo, sorreggente una grande quantit