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Aggiornato: 4 giugno 2025
Apersi l'uscio e guardai. Lidia, in accappatojo, coi capelli sciolti, aspettava in piedi presso una poltrona. Da una tavola sotto la finestra, una lampada alquanto attutita dal paralume a smeriglio, sprigionava luce blanda, quasi pulviscolo azzurrato, che veniva a stendersi sui capelli, sulla fronte, sulle guance di Lidia e le dava una stanchezza, come dopo il ballo, al sorger dell'alba.
Offerse la mano a sua moglie con uno strano sorriso sul labbro; non era più l'avvocato Zaeli. Paolina lo guardava attenta. Nel suo cuore si sprigionava una voce che saliva, saliva alla gola, nè potè trattenerla. Stranieri l'uno all'altro, noi?... gridò con affanno. Noi? ma piuttosto morire! L'avvocato balzò alla finestra. Attendi un momento, Tonino; termino di scrivere una lettera.
Il marchese Palavicino?.... domandò il conte Birago a lui che volgeva il capo e sprigionava il volto dalle pieghe del mantello. Son io, esso rispose, come tu se' il conte Birago, e tu il Crivello, e voi due il Figino e il Torriano.
Da tutta quella persona si sprigionava un fluido che inebbriava. Il duca provava dei fremiti. La moglie non era ella di gi
Tutto sommato, erano ore deliziose. Il chiasso delle camerate vicine alla nostra cessava con la campana del silenzio. Salvo qualche gola che sprigionava versi da dannato o qualche voce che dava fuori nel sonno o qualche disgraziato che manifestava i suoi tormenti fisici con degli: oh Signor! femm morì, femm!, potevamo supporci in un sepolcro. Si poteva sentire la penna di qualcuno che s'impuntava sulla carta, o il piede di cimossa di un sottocapo in giro a origliare e a guardare attraverso i pertugi, o la respirazione di un recluso al di l
Dal mensale insudiciato, chiazzato di larghe macchie d'unto e di vino, si sprigionava un lezzo disgustevole. Sentite, don Placido... disse Letizia subitamente Io non posso restare più, a Capua. Capite, don Placido?... Sono rovinata, e la rovina mia non la posso nascondere più... L'uomo la guardò fisamente.
Un calore plumbeo, insoffribile, si sprigionava dalle nuvole biancastre, abbaglianti la vista, che velavano il sole ancora abbastanza alto.
Dalla sua fodera si sprigionava un buon odore di cuoio fino e d’Acqua di Lavanda. Ritornato nella camera di Madlen posai quella borsa nella poltrona di M.me de Lonard, ove la gloriosa cantante aveva lasciata cadere una sua piccola forcella.
E quando quelle voci tacevano un istante per ascoltare, la Natura ne sprigionava altre mille per mandare un messaggio ad Ernesta. «Salute,» le diceva il venticello blando baciandola sulle guancie e tentando di scioglierle i capelli. «Rimani qui» ripeteva una frasca sospinta sul viale; e la voce solenne che si levava dal lago e la solenne voce dei boschi che scendeva dalle montagne si accordavano a dire: «Qui si contempla l'eterna bellezza, qui si ode l'eterna armonia.»
Oh, quel che avevo notato poco prima non era stato una illusione ottica, prodotta dai chiaroscuri e dalla luce! A poco a poco, sotto la influenza della corrente magnetica che si sprigionava dalle mani del professore, la figura dipinta si animava sempre più, s'agitava con lieve fremito, prendeva un'incredibile espressione di benessere, di piacere e, talvolta, anche di sofferenza, di smania repressa o che non riusciva a manifestarsi compiutamente. Dopo un'ora, e fino a che le braccia rimasero tese verso di essa, io potei credere che la figura di donna, immortalata su la tela dal prodigioso pennello di Sebastiano del Piombo, sentisse circolare dentro di sè un alito di vita assai diverso da quello ricevuto dalla potenza dell'arte. E quando le braccia del professore, cadendo stanche ed estenuate pel lungo sforzo fatto, interruppero la miracolosa operazione, dovetti accertarmi che qualche cosa era rimasto l
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