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Anche questa volta egli era mesto per la gioia sontuosa che gli si aggirava d'intorno, e non avendo, nelle piccole commedie che si recitavano davanti a lui, che un posto di spettatore, e di spettatore che non poteva sempre intendere, non si divertiva troppo e sentiva il bisogno di starsene in qualche angolo appartato dove potesse meditare e sognare senza che il suo aspetto pensieroso avesse a dar troppo nell'occhio.

Due alte e grosse credenze di legno d'acero artisticamente ed acconciamente scolpite a rappresentare fiorami, frutta e selvaggina si drizzano alle due pareti principali, ed in questo momento in cui stanno aperte lasciano scorgere le porcellane più ricche e i cristalli più tersi, di piatti, bicchieri e bottiglie che possano servire per la sontuosa mensa d'un milionario.

22 Venia Grifone e la sua compagnia mirando e quinci e quindi il tutto ad agio, quando fermolli un cavalliero in via, e gli fece smontare a un suo palagio; e per l'usanza e per sua cortesia di nulla lasciò lor patir disagio. Li fe' nel bagno entrar, poi con serena fronte gli accolse a sontuosa cena.

Abbiamo talvolta simili tetri avvertimenti che sembrano venire dall'alto. Il presentimento si mette sulla nostra strada e ne addita l'abisso. Il conte, sapendosi a poche leghe dalla sontuosa tomba di famiglia dove la sua Ida riposava, sentiva gi

Una signora le passò rapidamente davanti, lasciando nell'aria una striscia di profumo: si vedeva al passo che aveva fretta. Allora Tina pensò che per tornare a casa le abbisognerebbe più di un'ora. Come accade spesso, la crisi stava per risolversi in un ultimo esaurimento, dal quale come in una visione di sogno le risaliva dinanzi l'orribile scena di quella camera muta e sontuosa.

Dalla sala sontuosa adiacente a quella da pranzo, i due amici rimasti soli passarono nell'appartamento privato, composto di tre stanze: una da letto, un gabinetto per vestirsi ed uno studio. Entrarono in quest'ultimo. Era una stanza molto alta in proporzione della sua grandezza, dalle pareti e dalla volta ricoperte di velluto celeste, circondata su tutti gli angoli da una cornice nera intrecciata che seguendo poi l'arco della vôlta si riuniva nel mezzo al punto più alto in un rosone. Due pareti erano ornate da quattro magnifici dipinti di maestri della scuola Veneta; una larga finestra s'apriva sulla terza parete e su quella del fondo ammiravasi uno specchio circondato da una cornice in legno nero scolpita di un magnifico disegno barocco; sotto a questo un camino in marmo nero con un gran fuoco, una scrivania coperta di libri e carte, una libreria d'ebano intarsiato d'avorio, dei mobili di velluto celeste, bassi, soffici, orientali, una gran tavola coperta di mille ninnoli, di fiori, di miniature; qua e l

Davvero, non lo so, rispose il duca. Allora verrete con me. Dove? Dove vorrete. Ma prima, e per deciderci, vi condurrò a pranzo da mia zia; la tavola non è sontuosa, ma mia zia è la miglior donna della terra e Paquita una delle più belle fanciulle di Madrid. Sarete ricevuto come me. È molto tempo che non vi vado; vedrete che festa ne faranno.

Finirò con una statua di Messalina Augusta, che mi ha grandemente colpito; grassotta, genialotta, cogli occhi un po' grossi, alla guisa di certi miopi, i ricciolini sulla fronte, ravvolta in una sontuosa rica, e con un bambino nelle braccia: il suo generoso Britannico, di cui parla Giovenale, in un verso orridamente famoso. È strano l'effetto di quella statua.

Solo con lei!... Mille pensieri si aggiravano in quell'istante nella sua mente. Egli pensava, guardando le pareti di quella sala così sontuosa, quanto avrebbero potuto raccontare se avessero avuto la favella. Quante protestazioni d'amore avranno udito, quante bugie dorate, quanta eloquenza sprecata, quanti baci derubati o permessi! E poi innalzava alla marchesa uno sguardo timido e fuggevole e un'immensa amarezza gli riempiva il cuore. Oh! quanto avrebbe bramato allora essere un giovane ricolmo di tutti i beni della fortuna, coperto di tutti gli orgogli, come tanti ve n'erano che lo meritavano meno di lui, per poter con la testa alta, il sorriso sulle labbra, l'occhio illuminato dalla speranza, tentare la sua sorte ai piedi della dea! E così?..... S'egli, il giovane tollerato solamente in quella superba societ

Uno di questi aveva le finestre aperte e, dentro, qualcuno suonava «Der Musikant» di Hugo Wolff. Una voce di donna cantava. Wenn wir zwei zusammen wären Möcht' das Singen mir vergeh'n. Mi fermai. Tornai indietro; salii la larga scalinata bianca, e suonai il campanello. Immediatamente la porta fu aperta da un domestico in sontuosa livrea. «Desidero parlare colla signora che canta», dissi.