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Messalina, moglie di Claudio, ha lasciato nella storia la più detestabile nomea; ella si macchiò di tutte le infamie. La sua prostituzione fu delle più abbiette, i suoi capricci oltraggiosamente disordinati, senza ritegno, pubblicamente soddisfatti e pubblicamente conosciuti. Dimenticò la dignit

Debole, ghiotto, donnaiuolo, governarono per lui donne e liberti, Agrippina, Messalina, Pallante, Narciso, nomi infami. Regnò tredici anni, morí di veleno datogli per affrettare la successione a Nerone genero di lui. Questi era giovane di diciassette anni, pur esso di speranze, allievo di Seneca filosofo. Diventò crudele per paura.

Finirò con una statua di Messalina Augusta, che mi ha grandemente colpito; grassotta, genialotta, cogli occhi un po' grossi, alla guisa di certi miopi, i ricciolini sulla fronte, ravvolta in una sontuosa rica, e con un bambino nelle braccia: il suo generoso Britannico, di cui parla Giovenale, in un verso orridamente famoso. È strano l'effetto di quella statua.

Tra l'erba e i fior, di fresc'onda in riva, stassi ella udendo dalla imbelle destra dolcemente arpeggiar soavi note alternate col canto: indi l'altezza giá non t'invidia del primier suo grado. NER. Potria smentir di Messalina il sangue, chi d'essa nasce? Or di'; possibil fora prove adunar di ciò? TIGEL. Di sue donzelle conscia è piú d'una; e il deporran, richieste.

Peccato! disse la Villari, benevolmente materna, scordando per il momento di essere Messalina o Francesca o Fedora. Non avete carattere. Siete buono; siete decorativo; non siete stupido. Ma avete, come si potrebbe dire, il naso fatto di pasta frolla, di pasta frolla cruda, che ognuno può prendere e far girare in qua e in l

Inno a Venere. Un po' di storia. L'editto di Teodosio. Senza braccia Il nome dell'autore. Induzioni ragionevoli. Ho detto la mia. Una massima di Lisippo. Imperatori romani. Messalina.... col bambino.

Ahi! perché il trono, sola cagion per cui Neron mi abborre, era mia culla? ah! che non nacqui io pure di oscuro sangue! a te spiacevol meno, meno odíosa, e men sospetta io t'era. NER. Meno odíosa a me? Tu sempre il fosti; e il sei vieppiú: ma, omai per poco. POPPEA E s'io avi non vanto imperíali, nata di sangue vil son io perciò? Ma, s'anco il fossi pur, non figlia esser mi basta di Messalina.

Taccio della lascivia, mostruosa piuttosto che infame, di Messalina, che conduce pubbliche nozze, vivo Claudio l'imperiale marito, ricercatrice notturna di soldati pei guardioli, sfidatrice di femmine perdute a gara di vergogna. Nerone, ed Eliogabalo convitanti come a festa allo spettacolo di tali abbominazioni, le quali la notte non ha manto fosco, che valesse a nasconderle degnamente.

Le donne sono le Erinni, le Amazzoni; le Semiramide, le Giovanna d'Arco, le Giovanna Hachette; le Giuditta e le Caroline Corday; le Cleopatra e le Messalina, le guerriere che combattono più ferocemente dei maschi, le amanti che incitano, le distruggitrici che spezzando i più fragili contribuiscono alla selezione, mediante l'orgoglio o la disperazione, «la disperazione che d

Quando Nunziata si preparava ad interpretare «Clorinda», studiandosi di adottare linea e posa di quella celebre avventuriera, Antonio fu d'un tratto scettico e corrotto, e per tre settimane suo padre tremò e soffrì, vedendolo passar le notti fuori di casa, e udendo dire che giocava come un forsennato alla «Patriottica». E fu peggio quando la Villari studiò la «Messalina» assumendone, per esercitarsi, le teorie e le attitudini.