United States or Egypt ? Vote for the TOP Country of the Week !


Ho sonno; finirò domani. In alto, e in basso. 18 luglio 18...

LECCARDO. Come dunque volea mangiarmele crude? bisognava che fussero prima cotte. Se volete indovinar, indovinate a voi stesso quanto desiate saper da me. DON FLAMINIO. Il malanno che Dio dia a te e alle tue chiacchiare! LECCARDO. Se non lasciate parlar a me prima, come volete che parli io? DON FLAMINIO. Parla in tua malora e finiscila presto! LECCARDO. Se non mi lasciate parlare, non finirò mai.

Che cosa avete? le domandò premuroso tirandosela vicino. Ella tardò invece a rispondere, ma il suo viso era così tranquillo che De Nittis non le ripetè la domanda. È la grande opera? ella chiese indicandogli un mucchietto di fascicoli a copertine rosee. La mia grande opera! ribattè con un sorriso d'ironia, quella che forse non finirò.

Son io, proprio io. Io sono deciso e tu mi salverai, Bambina. Io non so troppo ancora ciò che farò. Io mi aggiro come un cieco in mezzo di quest'orrido mondo, mi smarrisco. Io non conosco ancora la via dell'infamia dorata, vado a tastoni, scandaglio... Ma, sii tranquilla; finirò per orientarmi. Solo, non posso nulla. Poi, un uomo che cade, cade per sempre; la sua perdita è irreparabile; il tempo lo sprofonda sempre più, nulla alcuno non lo rilevano. La macchia dell'uomo è incancellabile: la porpora di re o di cardinale, i ciondoli di diamanti, la mozzetta di papa, la livrea di ministro, l'uniforme di generale... nulla vale! l'infame resta infame. Se i contemporanei taccionsi, la posterit

Ebbene mi rispose un giorno ti do la mia parola d'onore che finirò il Centauretto, se prima mi lascerai cavare il capriccio di fare il tuo busto! Era premio troppo grande da non vincere tutti i miei scrupoli. E misi la pretesa mia testa da filosofo greco a sua disposizione.

Ma il Saracin, che con mal gusto nacque, non pur la saporò, che gli dispiacque: 102 e poi ch'invano il monaco interroppe, e non poté mai far che tacesse, e che di pazienza il freno roppe, le mani adosso con furor gli messe. Ma le parole mie parervi troppe potriano omai, se più se ne dicesse: che finirò il canto; e mi fia specchio quel che per troppo dire accade al vecchio.

Finirò con una statua di Messalina Augusta, che mi ha grandemente colpito; grassotta, genialotta, cogli occhi un po' grossi, alla guisa di certi miopi, i ricciolini sulla fronte, ravvolta in una sontuosa rica, e con un bambino nelle braccia: il suo generoso Britannico, di cui parla Giovenale, in un verso orridamente famoso. È strano l'effetto di quella statua.

Vedete, messere; diceva egli, dopo avere esposto il suo concetto al vecchio gentiluomo; sono ormai presso a finire. Quel vano che scorgete nel centro è il posto di Lucifero. Ho incominciato con San Michele; finirò col suo grande inimico. È il più difficile, e l'ho lasciato per l'ultimo. Ci penserò stanotte, e domani, senz'altro, mi sbrigherò anche di lui. Che? esclamò messer Cardano.

Il suo viso si contrasse paurosamente, il pensiero ch'io potessi distruggere l'edifizio con tante pene innalzato, la mise alla disperazione. Mi guardò cupamente e disse: Ebbene io mi ammazzerò e finirò ogni cosa... E alzatasi repentinamente con una vivacit

Io lo consigliai di altre belle cose, ma lui dichiarò che vi era più tempo che vita. Finirò col dirvi che riportai sempre impressione sinistra a di lui riguardo, ogni qual volta il fu Sig. Alfredo, discorrendo, usava un linguaggio ironico, caustico, quantunque lo colorisse di umorismo. Pareva sempre che colui avesse del fiele da sputare, ed io non ne indovinava la cagione.