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«Ah! credete che nun se sappia er perchè? Non è vero! Andiamo via, chè «so» i soliti mezzi «de» cercar gl'impieghi.... «Eh, stateve zitto», gli ribatte il barbiere, «nun me» state a far tanto l'italiano «co' sta» povera donna, che tanto ve se vede sotto la coda! A chi? A voi! Ve do questa scarpa sulla faccia! Finitela, via. E io «ve faccio attast

Se non c'è bisogno d'altro, per entrar nelle grazie di mastro Jacopo, esclamò Cristofano Granacci, glielo facciamo tutti, il ritratto a madonna Fiordalisa. Credete che sia così facile? entrò a dire Parri della Quercia. Perchè no? Che cosa c'è egli di tanto difficile? ribattè il Granacci. Tutto; rispose Parri. -Non avete osservato come ella si muta ad ogni momento?

Ma Lodovico, con voce rauca, strozzata da un colpo di tosse, ribattè: È vero, che cosa?... C'è qualche cosa di vero?... C'è qualche cosa di reale?... Io ti domando se questa scena che ci sta dinanzi esiste, se noi che parliamo esistiamo, se l'universo e la vita hanno nulla di consistente.... Divago? Hai paura che mi giri? Vedo che soffri. Ora? In questo momento? No. Ora non soffro.

Eriche del Capo di Buona Speranza. Niente di meno! esclamò il giovinotto. E delle prime che siano venute in Europa; replicò Fiordispina. Ed io, abitante del piano, disse Gino, dovevo venire a trovarle fra i monti! Mah! Segno che c'è qualche cosa, anche tra i monti! ribattè la fanciulla. Lo so, signorina, lo so, e non potrei dimenticarlo mai più. Ma parlavo delle eriche del Capo.

Non ne faccia così poca stima; mi ribatte Galatea; altrimenti non Le vorr

La contessina Berta, dal canto suo, aveva abbandonato il pianoforte, e bel bello, senza parere, si era accostata al crocchio del canapè di damasco. Dei matti! balbettava frattanto il signor sottoprefetto. , mio Dio; non lo sapevano? ribattè la contessa Beatrice.

Vada al lago, chi vuole pigliar pesci; ribattè il caporale. Io ritorno per di qua, a cercare l'altro sentiero. , ritorniamo; dissero tutti. Ma il nemico era gi

Da sei mesi la vostra figliuola è padrona di far tutto ciò che le pare e piace; da sei mesi ella ha in me un marito esemplare. Parleremo di ciò; ribattè la marchesa. Per intanto, iersera avete sfoderata la vostra autorit

Vicenzella non bevette il bicchier d'acqua, ma se lo versò sulle mani, rasciugandosele al grembiule di cotonina azzurra. Quel polipo appesta, mormorò, e Ciccillo non può soffrirne il mal odore. Tanto gentile, è? È un signore, Mariagra'; che ci vuoi fare! Ciccillo non è per te, Vicenzè, senti chi ti vuol bene. Ciccillo dev'essere, ribattè brevemente Vicenzella.

Le presentiamo, caro Don Pietro, il signor conte Gino Malatesti, di Modena. Egli ha voluto dirci il suo nome, ed abbiamo saputo nel medesimo tempo che egli, per causa d'opinioni politiche, è stato mandato a confine in Querciola. Brutto paese! esclamò Don Pietro. Perchè non alle Vaie? Ma ! ribattè il signor Francesco. Glielo domandi un po' Lei. Perchè non alle Vaie?