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Quando fu di ritorno alle Vaie per l'ora del pranzo, il nostro giovanotto era così ilare in volto, che Aminta gli domandò ridendo se avesse avuto notizie da Modena. Che idea! esclamò Gino. C'è bisogno di notizie della citt

Così passarono i giorni e le settimane. Di processi, di persecuzioni politiche, non si ebbe più nuova; e questo era bene. Ma per contro non si sapeva più nulla del conte Gino Malatesti. Di lui tutti tacevano, alle Vaie; e tutti guardavano Fiordispina. La fanciulla, che era sempre stata d'indole grave oltre l'et

Veduto il quadro senza fermarcisi troppo, era naturale che stessero a chiacchiera. L'argomento non poteva fornirlo che la vita di quei monti, o la famiglia dei Guerri, tutt'e due le cose insieme. Si parlò adunque del signor Francesco, del fratel suo Orlando e del figliuolo Aminta, bravissima gente, che il prevosto delle Vaie amava come se fossero sangue del suo sangue e carne della sua carne.

Pellegrino escì sulla strada, e il conte ritornò nella sua camera, sorridendo ai mobili che avevano destata la maraviglia del signor commissario. Miei buoni amici delle Vaie! diss'egli in cuor suo. Vi ho fatti passare per gente che d

Quella lettera, scritta da Aminta Guerri, diceva poco o nulla; accompagnava un libro che il conte Gino aveva dimenticato alle Vaie, nell'ultima notte che era dormito lassù, e prendeva occasione da quell'invio per mandare all'amico, all'ospite gradito e caro, i saluti suoi e quelli di tutta la famiglia.

C'entra, rispose Aminta, per escire da Querciola e ritornare alle Vaie. In un'ora siamo venuti quassù; in tre quarti d'ora saremo di ritorno a casa. Ma, veramente.... balbettò Gino. Non sar

Non se ne parli più. Fatte queste parole, ce ne andammo a dormire. La mattina seguente, bevuto il caffè insieme coi nostri ospiti delle Vaie, prendemmo congedo da loro, per ritornarcene a Modena. Quando fui in sella, mi parve di essere Gino Malatesti. La fanciulla dei Guerri era l

Peccato che la stagione, così fredda ancora, non permettesse agli sposi di fare una corsa alle Vaie! La cosa spiaceva tanto a Marianna; spiaceva a Ruggero; spiaceva anche ai parenti di lui. poteva spiacer meno ai congiunti loro delle Vaie, e Fiordispina, nelle sue risposte, non rifiniva di esprimere col suo il rammarico di tutta la famiglia.

Se non si tratta di una cosa urgente, si degni di venire a far due passi con me. Le pare, signor conte? disse di rimando il vecchio prete. Non siamo mica più alle Vaie! Il conte Gino si rannuvolò, udendo ricordare quel nome. Perchè mi dice questo? esclamò.

Ruggero, adunque, salutò i suoi parenti delle Vaie, li ringraziò delle amorevoli accoglienze, chiese i loro comandi per Modena, e partì. Con lui, approfittando della buona occasione, partiva un altro personaggio, il vecchio prevosto delle Vaie. Gran novit