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RUFINO. Io me ne sono maravigliato, ché sogliano questi mercanti essere sufistichi, schizzinosi, ch'a pena si fidono di loro stessi nel conto del danaio. CURZIO. Acceleramo i passi; andiamone in casa, acciò ch'io me possa mettere in ordine per ritrovarmi stanotte con la mia Livia. RUFINO. Eh! patrone, perdonatemi. Se voi ve fossete guidato per mio conseglio, buon per voi! CURZIO. Come!

Sai dissi a Violet l'indomani mattina in presenza degli Steele stanotte si è trovato il tesoro dei Nibelunghi. Lo dissi con un tale accento di sincerit

Pregare? Oh, non passa giorno ch'io nol faccia; non momento che io non me la ricordi. Anche stanotte me ne sono insognato. Eravamo l

Che hai? le domandò più d'una volta Diana, prima che arrivassero a Napoli. Sono un po' stanca.... Ho dimenticato fare qualche cosa e temo ne possa nascere un inconveniente.... Stanotte non ho abbastanza dormito.... ecco le risposte date dalla principessa. In verit

«Tremate della mia prossima vendettasclamò egli, con un'orrenda bestemmia; «voi non avrete i beni di Linguadoca, quelli di Guascogna. Osaste mettere in dubbio i miei diritti; ora osate dubitare del mio potere. Ho pronto un gastigo cui non vi aspettate; esso è terribile. Stanotte, , stanotte istessa... Stanotteripetè una voce.

Stanotte credo di aver avuta un po' di febbre e sento volentieri il caldo del sole Riprese a dire, mentre sedeva sul muricciuolo di sponda, voltando le spalle ai raggi. Flora gli si fermò accanto, in piedi. Stavo dicendo a questo sant'uomo di mio zio che mi pare arrivato il momento di sistemare la nostra reciproca situazione.

Afferrò la coppa e la vuotò avidamente, poi la tese di nuovo a Berto perchè versasse ancora, e di nuovo bevve; ma scorgendosi nello specchio, gettò la coppa vuota a terra, dove s'infranse. Che cosa volete fare di me? disse poi. Tutto quello che tu mi comanderai, rispose Berto. Io sono libero; posso partire oggi stesso, stanotte, domani, quando tu me lo chieda. , dichiarò Loredana.

Lidia si fermò, quasi sotto una staffilata; allungò l'indice della destra verso di me, e disse in tono minaccioso: Ricordati questo, Sergio: che tu ti pentirai delle tue parole e dei capricci di stanotte. Si diresse verso la porta.

«Alla signora Valenzia venne stanotte un malore di fiera natura che in questo breve spazio di tempo me l'ha ridotta in termine di morte.» E visto che il Fossano rimaneva impietrito a quelle parole, ma pensando più in l

Solo mi duole la morte della sventurata Gabriella. Sentii però che ella era molto sofferente, che poco forse le rimaneva di vita, e ciò contribuì a calmarmi; altrimenti la sua triste fine sarebbe stata troppo dolorosa per me. Era una infelice, signora; quel veneziano deve avervi narrata la sua storia. .... e suo fratello? È partito stanotte con Dal Pozzo.